ULTIMA ORA – Strasburgo, l’attentatore ucciso dalla polizia in un blitz. Ecco cosa è successo

Cherif Chekatt, 29 anni, il killer di Strasburgo, è stato ucciso. L’Isis ha rivendicato l’attentato: “Chekatt era un soldato dello Stato islamico”, è la rivendicazione, apparsa in Rete e citata dal Sky. Chekatt è stato freddato dalla polizia in un blitz nella rue du Lazaret in pieno quartiere di Neudorf, dove aveva fatto perdere le tracce 48 ore fa, dopo l’attentato commesso nel mercato di Natale. Aveva con sé una pistola e un coltello. E’ stato lui a sparare per primo contro i poliziotti, che lo hanno successivamente “neutralizzato”, secondo quanto appreso dalla radio France Info.

Il terrorista – che dunque non aveva affatto raggiunto la Germania come in un primo momento si pensava – si era rifugiato in un deposito vicino alla Plaine-des-Bouchers, vicino al centro di Strasburgo, nel quartiere della Meinau, non lontano da Neudorf. Nel pomeriggio di oggi 13 dicembre un uomo vicino a lui era stato posto in stato di fermo. Secondo quanto si apprende da fonti dell’inchiesta, non si tratta di un familiare. Si trovano già in stato di fermo dalla notte fra martedì e mercoledì i genitori e due fratelli del sospetto, che è sempre in fuga.

Secondo alcune fonti della polizia, il blitz che ha messo fine alla fuga del killer è scattato in serata, ma quando il terrorista si è visto perduto ha fatto fuoco per primo contro un’auto della polizia. La reazione della BST, la Brigata specializzata sul terreno, è stata immediata e la folle fuga di Cherif Chekatt, 29 anni, si è conclusa con la sua morte.

Due giorni dopo la strage al mercato di Natale di Strasburgo, come una belva ferita, Chekatt era ancora a Neudorf, il luogo in cui si era fatto accompagnare dal taxi e aveva fatto poi perdere le sue tracce. Era il “suo” quartiere, la zona che conosceva palmo a palmo, e dove – dicono alcune fonti ai media francesi presenti sul posto – potrebbe aver goduto di appoggi in queste ore.

C’è anche l’ipotesi che l’avviso di ricerca di testimoni lanciato ieri dalla polizia abbia portato i suoi frutti 24 ore più tardi: già nel pomeriggio la “pista tedesca” era tramontata e diversi blitz era stati lanciati nella città. Tutto era infatti concentrato da ore su Strasburgo e, in particolare, nella zona di Neudorf, dove probabilmente Chekatt ha cercato di farsi curare la profonda ferita al braccio provocata dai proiettili del fucile d’assalto in dotazione alla polizia che aveva reagito al suo attacco al mercato.

Il bilancio ufficiale delle vittime dell’attentato di martedì 11 dicembre è di 3 persone morte. Kamal, il cittadino afghano colpito con il bambino in braccio mentre passeggiava fra i banchi del mercatino, è deceduto dopo alcune ore di morte cerebrale. Intanto, il tassista costretto ad accompagnare Chekatt durante la sua fuga ha rivelato che il terrorista – che lo ha risparmiato in quanto musulmano – gli aveva confidato di aver ucciso per “vendicare i fratelli in Siria”. Lotta invece contro la morte Antonio Megalizzi, 28 anni, il giornalista radiofonico italiano colpito alla testa. Antonio è mantenuto in coma farmacologico dai medici che parlano delle prossime 48 ore come “decisive” per la sua sorte.

 

Antonio Megalizzi, l’italiano colpito dall’attentatore di Strasburgo

Photo credits: Twitter

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