Migranti, Germania e Ue contro Salvini e l’Italia. “Via le navi”. Caos nel Mediterraneo

La Germania e l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, l’italiana Federica Mogherini, scaricano il governo Conte e l’Italia sulla questione migranti. L’Ue sarebbe infatti pronta a chiudere l’operazione “Sophia”, ossia il pattugliamento a guida italiana, concertato fra almeno 7 Paesi europei, del Mediterraneo da parte di navi militari per la lotta agli scafisti trafficanti di essere umani.

LE NAVI TEDESCHE NON CI AIUTANO PIU’

Berlino ha già fatto sapere che ritirerà le proprie navi per protesta contro la linea dura del governo M5S-Lega sui “porti chiusi” ai migranti. In buona sostanza dall’inizio di febbraio non sarà più inviata alcuna nave tedesca davanti alla costa libica per unirsi al team europeo anti-trafficanti finché il mandato della missione non verrà chiarito, ha spiegato all’Ansa il ministero della Difesa tedesco, precisando comunque che il personale resterà a disposizione dell’Ue.

“SOPHIA” PUO’ FINIRE PRESTO, SIAMO SOLI

“Operazione Sophia è stata ed è ancora un’eccellenza della politica di difesa europea – spiegano alle agenzie di stampa fonti vicine a Federica Mogherini -. Ha contrastato il traffico di esseri umani nel Mediterraneo fino quasi a fermarlo del tutto, addestrato la guardia costiera libica, e salvato vite. Sophia ha portato tutta l’Ue nel Mediterraneo, dove l’Italia era sola prima del 2015. Se oggi l’Italia, che ha il comando e il quartier generale dell’operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla“.

COSA HA DETTO SALVINI

Dura la replica di Matteo Salvini, ministro del’Interno e ispiratore della linea del “porti chiusi”. “La missione navale Sophia ha come ragione di vita che tutti gli immigrati soccorsi vengano fatti sbarcare solo in Italia. Accordo geniale sottoscritto dal Governo Renzi, non so in cambio di cosa. O cambiano le regole o finisce la missione“. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenendo mercoledì 23 gennaio a Radio Anch’io.

Matteo Salvini, al centro

COSA HA DETTO TAJANI

Controcorrente il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (Forza Italia). La missione Sophia è interesse nazionale e “va conservata, si può modificare, si può rafforzare ma bisogna costringere tutti i paesi europei ad essere parte di un’azione contro l’immigrazione. Deve esserci più solidarietà da parte degli altri Paesi dell’Ue”. “L’immigrazione non è una questione che riguarda solo il sud e non è neanche una questione che riguarda solo la Germania quando si tratta dei profughi siriani”, aggiunge Tajani.

FRANCIA E GERMANIA CONTRO L’ITALIA

Lo strappo tedesco sull’Operazione Sophia è arrivato inatteso. Tanto più che era stata l’Italia a minacciare l’abbandono della missione chiamata ufficialmente EunavForMed. Ma Salvini ribatte che “se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema”. Tutti i tentativi in sede europea per cambiare le regole d’ingaggio di Sophia sono per ora andati a vuoto. La missione è stata tenuta in vita con una proroga tecnica di tre mesi. L’uscita, almeno temporanea, della Germania da Sophia è stata resa nota proprio nel giorno in cui la cancelliera Angela Merkel ha ricevuto con tutti gli onori il presidente francese Emmanuel Macron per siglare il rinnovato trattato franco-tedesco ad Aquisgrana. E che, alla luce di questo nuovo caso, prefigura una contrapposizione tra l’Italia e i due pesi massimi dell’Ue.

CONTRO DI NOI ANCHE LA COMMISSIONE

Da parte sua Enzo Moavero, ministro degli Esteri italiano, ha avuto colloquio “franco ed esplicito” con il collega Le Drian a Bruxelles: “È giusto che l’Ue si interroghi sul suo passato in Africa“, per “ridefinire i rapporti con i suoi Stati” alla luce delle attuali sfide, come quella degli sbarchi. Anche a Bruxelles si tenta di minimizzare il conflitto tra Italia e Francia. “Non siamo preoccupati”, ha fatto sapere la Commissione Ue. Che però si è indirettamente schierata con Parigi, sostenendo che tra i paesi Ue “non ci sono colonialisti”. La precisazione pesa, perché arriva in piena battaglia tra il fronte nazionalista e quello europeista per il primato nel prossimo Parlamento di Strasburgo.

Photo credits: Twitter

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