Lavoro, come diventare Navigator del Reddito di cittadinanza e quanto si guadagna

Tutto (quasi) pronto per i “navigator”. Ossia coloro che dovranno fare da guida ai disoccupati beneficiari del reddito di cittadinanza e in cerca di lavoro. “Saranno 10 mila” annuncia il vicepremier Luigi Di Maio. Come è noto il reddito scatterà ad aprile. Tra pochi giorni, invece, sarà pubblicato l’avviso sul sito dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) con un massimo di 15 giorni per presentare le domande. Il governo Conte aspetta una “pioggia” di 60 mila curriculum. Questo l’indirizzo del sito: http://www.anpal.gov.it/

CHI SARA’ SCELTO?

È richiesta una laurea magistrale in economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione. Al suo primo discorso in parlamento, dinnanzi la commissione Lavoro della Camera, è toccato al presidente in pectore di Anpal, il professor Domenico Parisi, fornire qualche dettaglio in più sui navigator: questi professionisti, ha detto “entreranno in campo tra maggio e giugno”. Dopo l’assunzione, scatterà un periodo di formazione “sul campo” di 6/8 mesi.

QUALE SARA’ LO STIPENDIO?

I navigator saranno professionisti assunti da Anpal Servizi spa con contratto di collaborazione di due anni, salvo stabilizzazione futura. La loro retribuzione oscillerà intorno ai 30 mila euro lordi annui (vale a dire circa 1.700/1.800 netti al mese, contribuzione esclusa). 

COSA DOVRA’ FARE IL NAVIGATOR?

Al navigator spetterà il compito di prendere in carico il beneficiario del reddito di cittadinanza e condurlo verso un nuovo impiego. “Avrà la possibilità di comunicare anche con le imprese locali”, ha aggiunto Parisi, secondo quanto riporta online il Sole 24 Ore. Il reddito non è un beneficio incondizionato, ha spiegato il nuovo capo di Anpal, ma solo uno strumento necessario per consentire di entrare in un percorso di occupabilità.

RIVOLUZIONE NEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Parisi ha poi sottolineato l’importanza dei “big data”, dello scambio delle informazioni e della velocità con la quale le informazioni si rendono disponibili. Secondo l’esperto italo-americano, oltre il 60% del lavoro dei centri per l’impiego “può essere robotizzato” facendo sì che l’incontro tra domanda e offerta sia sempre di più raggiunto con sistemi digitali. Una sfida, quest’ultima, molto complessa visto che il 50% dei Cpi non ha una dotazione informatica adeguata, si supera il 70% nel Sud e nelle Isole.

CHI È DOMENICO PARISI

“Credo nei miracoli” e “spero di poter ripetere in Italia il miracolo del Mississippi”, ha risposto Parisi. Oggi 23 gennaio il presidente in pectore dell’Anpal era a palazzo Madama, in Senato. Poi le due commissioni Lavoro, di Camera e Senato, voteranno la sua nomina, che dovrà essere successivamente ratificata dal governo. Per i deputati 5S in commissione Lavoro a Montecitorio: “La competenza del professor Parisi, che ha 20 anni di esperienza negli Stati Uniti, sarà fondamentale per realizzare un programma sociale che vuole sostenere chi è in difficoltà con un’integrazione al reddito e agevolare soprattutto il reinserimento lavorativo”. Critico invece il Pd: “Il professor Parisi non ha conoscenza del nostro sistema – ha ribattuto la giuslavorista Debora Serracchiani -. Ci sono diversi nodi da affrontare, a partire dal rapporto con le regioni. Le tempistiche annunciate rischiano seriamente di non essere rispettate”.

Photo credits: Twitter

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