Vaccini contro il cancro, l’ematologo in esclusiva: “Siamo di fronte ad una rivoluzione”

Il dottor Claudio Cerchione dirigente medico della Divisione di Ematologia dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori, in esclusiva a Velvetnews.it

Come funzioneranno i nuovi vaccini contro i tumori? Quanto saranno efficaci? Come combatteranno le cellule tumorali? Lo abbiamo chiesto a Claudio Cerchione, dirigente medico ricercatore presso la Divisione di Ematologia dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” – IRST IRCCS di Meldola (FC), e Presidente della SOHO Italy

Professore, come funzionerà il vaccino contro i tumori?
“Si tratta di un diverso concetto di vaccino terapia. In questo caso questi vaccini non servono per prevenire lo sviluppo del tumore, ma a curare il tumore per chi lo ha già sviluppato. Si tratta quindi di una vera rivoluzione nella nostra concezione del vaccino. Non  più in forma preventiva, ma come trattamento”.

Come agiranno?
“Viene preso un frammento del tessuto tumorale da ogni singola persona che ne è stata colpita, e con quello si produce il vaccino Mrna. Si tratta quindi di una vera e propria terapia personalizzata contro il tumore. Ogni paziente potrà aiutare a sconfiggerlo. Si tratta di un vaccino mirato e sviluppato per il paziente stesso. Il massimo concetto di terapia personalizzata”.

Quindi ogni vaccino sarà diverso?
Il concetto è simile a quello utilizzato per i vaccini durante il Covid: praticamente sviluppo una vaccino-terapia contro un preciso antigene: in questi caso un antigene tumorale. Questo serve per addestrare il nostro organismo a sconfiggere le cellule tumorali. Naturalmente all’interno del pezzo tumorale estratto, ci sono diversi neoantigeni: vengono scovati, attraverso metodiche innovative, i migliori bersagli e viene sviluppato un vaccino contro lo stesso. Un concetto innovativo che si basa su una terapia immunologica di nuova generazione”.

Cerchione
Il professor Cerchione, ematologo di fama mondiale – Velvetnews.it

E’ mai stata provata in passato questa strada?
“Dobbiamo tenere conto che la vaccino terapia nel campo delle neoplasie ha sempre fallito, mentre negli ultimi anni sono arrivati dati assolutamente incoraggianti. Il fallimento è dettato dal fatto che le cellule tumorali tendono a difendersi da qualsiasi tipo di immunoterapia. Questo è il motivo per cui può essere innovativa la combinazione della vacccino terapia con altri farmaci immunoterapici. Come i farmaci PD1, che vengono utilizzati in oncologia solida. I meccanismi di resistenza sono quelli con cui le cellule tumorali evadono le terapie con cui proviamo ad attaccarli. L’idea di combinare i vaccini con altri farmaci, può ottimizzare la terapia. Sempre nell’ottica della personalizzazione”.

Funziona allo stesso modo su tutti i tipi di tumori?
“Nei tumori solidi la strada sembra andare verso una via di grande efficacia. Per i tumori del sangue la situazione può essere più complessa data l’eterogenità del tumore stesso e dalle resistenze che si sviluppano. Ma siamo di fronte ad un miglioramento delle tecnologie per lo sviluppo di queste nuove armi terapeutiche. L’idea di sviluppare algoritmi per cercare bersagli più specifici e mirati sono indicativi e danno la sensazione che si sia finalmente trovata una strada che può portarci d una cura definitiva per il 100% dei casi dei nostri pazienti”.

Impostazioni privacy