Tutti gli errori commessi durante il Covid: il report

“Una comunicazione inefficace alimenta paure collettive e reazioni incontrollate nella popolazione e nel sistema economico”

Ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente declassato la pandemia da Covid-19, chiudendo una delle pagine più buie della recente storia. A meno di 24 ore di distanza, si inizia a discutere del futuro, con molti virologi che continuano ad invitare la popolazione al rispetto delle regole. Ma c’è anche chi preferisce concentrarsi sugli errori svolti, nella speranza di evitarli nel prossimo futuro.

Secondo Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, la  pandemia di Covid-19 ha evidenziato in diversi Paesi, tra i quali l’Italia, l’inadeguatezza della comunicazione istituzionale, che in molte circostanze non ha gestito con efficacia l’emergenza sanitaria. Il report è stato presentato durante un workshop denominato  “Comunicazione delle emergenze sanitarie”  e organizzato nell’ambito del World Congress on Public Health. Secondo Rezza, “si e’ creata una comunicazione non univoca e talvolta contraddittoria, che ha spesso soverchiato i messaggi veicolati dalle istituzioni. Criticità nei messaggi veicolati ci sono state, inoltre, nelle narrazioni semplicistiche utilizzate per difendere obblighi vaccinali e Green Pass, specialmente in epoca Omicron, non mettendo invece in risalto il loro significato di sanità pubblica in termini di rapporto rischi-benefici”.

Rezza
Rezza contro la gestione della comunicazione nel periodo della pandemia – Velvetnews.it

“Purtroppo – ha evidenziato Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge – una comunicazione inefficace alimenta paure collettive e reazioni incontrollate nella popolazione e nel sistema economico, mentre se i messaggi sono chiari e coordinati, basati sulla percezione collettiva del rischio, possono influenzare il modo in cui i cittadini rispondono agli eventi avversi e sostenere l’uscita dall’emergenza. In Italia, nella prima fase della pandemia il Governo ha affrontato l’aumento dei contagi con una comunicazione ai cittadini poco precisa rispetto a quanto stava accadendo. L’incertezza non va negata, perché rischia di disorientare e generare sfiducia”.

Errori evidenziati anche dai medici che si sono trovati a combattere in prima linea i momenti più duri della pandemia. Secondo la Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche, “la fine dello stato di emergenza Covid consente di iniziare a gettare le basi per una nuova fase. Aprire un nuovo capitolo significa, innanzitutto, ragionare sulla lezione che ci consegna la stagione del Covid. Non possiamo farci trovare impreparati nel caso di nuove emergenze”, hanno evidenziato in una nota. “Bisogna, allora, programmare investimenti sul personale, andando a rimpolpare organici in troppi casi sguarniti che costringono gli operatori a turni massacranti. È poi necessario trasformare in fatti concreti i proclami che si susseguono da anni circa il decongestionamento degli ospedali. Un obiettivo che si raggiunge soltanto organizzando in modo serio e capillare l’assistenza territoriale e domiciliare”.

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