Drogarsi diventerà legale: serve una legge entro il 1 luglio

Se non verrà fatta una legge apposita, dal primo luglio tutte le droghe, comprese le più famose, diventeranno alla portata di tutti

Una corsa contro il tempo. Una maratona politica per evitare uno dei più clamorosi errori che si potrebbero compiere. Il dibattito e le polemiche tra governo e opposizione hanno portato ad una situazione di stallo che rischia di diventare spaventosamente pericolosa per la cittadinanza. In assenza di un accordo entro il 30 giugno, tutte le droghe, comprese gli oppiacei più pericolosi, diventerebbero legali.

L’America si divide e guarda con il fiato sospeso ciò che sta accadendo tra i leader democratici e repubblicani a Washington. Serve un accordo per una nuova importante politica sulle droghe, che eviterebbe di rendere lo stato il secondo a depenalizzare il possesso di sostanze stupefacenti. I legislatori prenderanno in considerazione il compromesso martedì quando torneranno a Olimpia per una sessione speciale. Il governatore Jay Inslee li ha richiamati al lavoro dopo che non sono riusciti a far passare una nuova politica sulle droghe.

Una legge temporanea di 2 anni (realizzata nel 2021 dopo innumerevoli polemiche) che rende illegale il possesso intenzionale di droga, scadrà il 1 luglio. Quindi, a meno che il compromesso non passi, il possesso di droga – anche di fentanyl e altri oppiacei pericolosi – diventerà depenalizzato secondo la legge statale. Non sarà considerato reato utilizzare droghe pesanti. Un paradosso clamoroso, alla luce dei recenti numeri che evidenziano il clamoroso numero di decessi a causa delle droghe. Nel 2021 sono stati circa 1.550 i decessi in età pediatrica dovuti al fentanyl. Un numero trenta volte più alto rispetto al 2013. Tra i bambini e gli adolescenti, emerge dallo studio, anche le benzodiazepine – farmaci comunemente prescritti per trattare condizioni come ansia e insonnia – così come la cocaina o gli psicostimolanti rappresentano una emergenza da non sottovalutare.

Droga
Serve una legge entro il 30 giugno per evitare la liberalizzazione – Velvetnews.it

Secondo le ultime notizie i leader repubblicani e democratici avrebbero finalmente trovato un accordo. Che deve essere ratificato ed ufficializzato. L’uso pubblico di piccole quantità di droghe illegali diventerebbe un reato grave, punibile da sei mesi a un anno. Il rappresentante Roger Goodman, D-Kirkland, lo ha definito “un compromesso equo che affronta le preoccupazioni urgenti sul disordine pubblico, ma segue pratiche basate sull’evidenza nell’aiutare le persone bisognose”. Sia Goodman che il deputato repubblicano Peter Abbarno, di Centralia, hanno detto che molto lavoro rimarrà anche se il compromesso sarà approvato, perché anche con finanziamenti aggiuntivi, lo stato non ha ancora la capacità del programma di trattamento o di diversione di cui ha bisogno per affrontare la crisi della dipendenza. “Lo stato di Washington è indietro di un decennio nell’avere fornitori di cure e avere posti letto e strutture di trattamento adeguati”, ha detto Abbarno. “Anche quando approveremo questa politica, non vedremo ancora un calo immediato del crimine o dell’abuso di sostanze, perché non abbiamo lo sviluppo della forza lavoro e le infrastrutture per affrontare le rampe di emergenza che questo disegno di legge crea”.

L’accordo da ufficializzare

Secondo l’accordo, la vendita di accessori per la droga, come tubi di vetro per fumare fentanil, diventerà un’infrazione civile, ma il possesso non sarà vietato. Un compromesso che fa già discutere e che rischia di far naufragare l’accordo. La deputata repubblicana Gina Mosbrucker, di Goldendale, ha definito l’accordo provvisorio un “buon compromesso” che consente ai legislatori di inviare una nuova politica sulla scrivania del governatore entro pochi giorni. “Questo disegno di legge impedisce alle droghe pesanti a Washington di diventare legali, quindi penso che sia fondamentale andare avanti”, ha detto Mosbrucker. “Ciò non significa che non possiamo avere emendamenti e cose che non prevediamo che potrebbero cambiarlo”.

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