Giorgia Meloni: “Il taglio al cuneo fiscale è meglio del salario minimo”

Il taglio al cuneo fiscale è migliore del salario minimo. Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni in collegamento con il Festival dell’Economia di Trento. 

L’azione di governo, ha spiegato, si concentrerà sul taglio delle tasse sul lavoro. “Abbiamo salari da fame, il problema dell’inflazione, si dice che bisogna immaginare un salario minimo legale e poi si dice anche che abbassare il cuneo fiscale e rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono al livello filosofico, ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang”, ha spiegato.

Il taglio al cuneo fiscale

La tassazione sul lavoro resta “una priorità del governo”, ha aggiunto la premier Meloni. “Ridurre il cuneo fiscale di 6 e 7 punti strutturali è necessario e bisogna allargarlo ulteriormente. Andremo avanti sulla riduzione della tassazione e il salario minimo non serve”. 

Il taglio contributivo contenuto nel decreto Lavoro del primo maggio, aggiunge, “ha un impatto importante con l’inflazione galoppante. È la cosa più importante che si può fare in questa fase. Non è tutto: la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente”. 

La riforma fiscale

Durante l’evento la premier ha parlato anche delle riforme: “I cittadini hanno chiesto di fare queste riforme ed è quello che stiamo facendo. Poi lo facciamo con strumenti diversi, che hanno tempi diversi, perché autonomia e riforma delle istituzioni sono materie diverse, ma le faremo entro la fine della legislatura”. 

La risposta all’opposizione

Non si può sostenere allo stesso tempo che abbiamo dei salari da fame, che c’è il problema dell’inflazione, che bisogna mettere più soldi in tasca ai lavoratori e che addirittura bisogna immaginare un salario minimo legale, e poi dire che è inutile abbassare il cuneo contributivo. Io credo che sia molto più inutile il salario minimo, che è un’iniziativa buona sul piano filosofico, ma che rischia poi di essere un boomerang“.

E ancora: “Noi in Italia abbiamo la contrattazione collettiva. Quando noi introduciamo un salario minimo per legge, quel parametro diventa aggiuntivo e quindi di maggior tutela, o sostitutivo e quindi di minore tutela? Io sto cercando di fare una cosa più concreta”. 

La lotta all’evasione fiscale

Noi non vogliamo gettare la spugna”, sull’evasione fiscale, ma “finora è sembrata più simile a una caccia al gettito”. Invece, spiega Meloni, “penso che si debba andare sulla grande evasione. Penso alle frodi sull’Iva, allo Stato che patteggia miliardi di euro chiedendo il rientro di milioni, con una disponibilità che non dimostra, ad esempio, coi piccoli commercianti”. 

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