Il secondo singolo di Gianna Nannini (il primo è stato Lontano dagli occhi che ha registrato più di un milione e mezzo di visualizzazioni su Youtube) estratto dall’ultimo album Hitalia è L’immensità, brano del 1967 portato al successo da Don Backy e Johnny Dorelli al Festival di Sanremo. E proprio il prossimo febbraio durante la sessantacinquesima edizione della manifestazione canora di Rai Uno la cantante porterà questo brano sul palco dell’Ariston in occasione della serata finale in cui sarà ospite. Ma perché la Nannini ha scelto proprio questa cover come nuovo brano da proporre in rotazione radiofonica?
Gianna ha conosciuto Don Backy da piccola e parla di questo incontro proprio nell’intro della cover: “Io Don Backy l’ho conosciuto da piccolina quando sono andata a Livorno al suo concerto – dice l’artista – Gli ho detto ‘io voglio diventare una cantante che devo fare? Mi sono presentata vestita di pelle e mi ha detto… Che il personaggio… Il personaggio c’era, insomma, ma voleva sentire la voce“. Dopo l’introduzione parte la canzone vera e propria con una veste rock rispetto al passato. Il videoclip ufficiale, diretto da Gaetano Morbioli, racconta proprio il famoso incontro tra i due. Chi avrebbe mai immaginato che anni dopo la Nannini avrebbe riproposto questo pezzo?
L’immensità è stata scritta da Don Backy insieme a Mogol e nel corso degli anni è stata riproposta da diversi colleghi. Tra le ultime versioni i più giovani ricorderanno quella di Francesca Renga nell’album Orchestraevoce e quella dei Negramaro nel disco Mentre tutto scorre. Tornando indietro vanno citate le cover di Rita Arnoldi, Tony Pagliaro e Milva, senza dimenticare Mina che l’ha riproposta in versione speciale con Sabato Sera – Studio Uno ’67. Non solo un successo in Italia, ma anche all’estero: in Ucraina Sofia Rotaru l’ha presentata con il nome Grey Bird, mentre in Spagna ed America Latina ha circolato col titolo La inmensidad.
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