Donne e tradimento: tutta colpa di un gene?

Sono diversi i motivi che possono spingere una donna a tradire il proprio compagno: insoddisfazione, malcontento, vendetta, rabbia, frustrazione. E da oggi si aggiunge pure una causa… scientifica. In altre parole, la propensione al tradimento, da parte del genere femminile, potrebbe essere scritta nel dna. A dirlo è un gruppo di ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, secondo cui le donne che mettono le corna – diciamolo con franchezza – al partner sono guidate da un gene particolare. Un gene capace di influenzare il comportamento sociale e indurle dunque all’accoppiamento extra-coniugale.

Scendiamo più nel particolare. Gli scienziati hanno condotto dei test su un campione di oltre 7mila donne, riscontrando – appunto – in quelle che avevano avuto esperienze da fedifraghe la presenza del gene classificato come AVPR1a. Le diverse combinazioni cui può dare luogo sono solitamente associate alla promiscuità e alla spregiudicatezza negli animali, caratteristiche che facilmente conducono a episodi di infedeltà. Bisogna far presente che ogni persona è portatrice di due geni AVPR1a – uno per ciascun genitore – i quali possono dar luogo a svariate combinazioni e che però si rivelano nocivi per gli equilibri di coppia soltanto nei soggetti femminile.

Gli scienziati australiani ritengono addirittura che l’informazione contenuta nell’AVPR1a possa essere trasmessa di madre in figlia, con le conseguenze facilmente intuibili. Insomma, d’ora in poi le donne che si concedono una scappatella o intraprendono una relazione clandestina hanno una giustificazione che sulla carta è fin troppo valida. Un giustificazione scientifica, è proprio il caso di dirlo. Ma ciò basterà per ottenere il perdono e la comprensione della “vittima”? Gli uomini si lasceranno convincere ad archiviare velocemente il caso? La perplessità è quanto meno doverosa…

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