Strage di Tunisi: arrestato a Milano uno dei terroristi, entrato in Italia su un barcone

È di nazionalità marocchina il giovane Abdel Majid Touil, arrestato oggi a Milano per l’attentato del museo del Bardo di Tunisi. Il ragazzo, appena 22 anni, è accusato di essere uno degli esecutori della strage del 18 marzo in cui morirono 25 persone tra cui quattro italiani, la maggior parte turisti in crociera. È stato catturato dalla Digos e dai carabinieri del Ros a Gaggiano (Milano) ieri sera. Era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine poiché ritenuto responsabile della pianificazione e dell’esecuzione materiale dell’attentato al Bardo. Abdel Majid Touil viveva in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) con la madre che lavora come badante e altri due fratelli maggiori, regolarmente in Italia. Ed proprio in quella casa che gli investigatori hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà utile ai magistrati, mentre i familiari sono stati ritenuti estranei alle indagini.

Il giovane dovrà rispondere di omicidio volontario con premeditazione, cospirazione al fine di commettere attentati contro la sicurezza interna dello Stato e commettere un attentato allo scopo di mutare la forma di governo, provocare disordini sul territorio tunisino, sequestro di persona a mano armata, partecipazione ad addestramento militare all’interno del territorio tunisino al fine di commettere reati terroristici, utilizzo del territorio della Repubblica al fine di reclutare e addestrare persone per commettere atti terroristici.

Prima dell’attentato si hanno poche tracce di lui: Touil Abdel Majid era stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato in Italia su un barcone con altre 90 persone. Aveva poi ricevuto un ordine di espulsione. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori il giovane, dopo lo sbarco in Sicilia, sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l’attentato del 18 marzo. Ancora non è chiaro come abbia fatto a rientrare in Italia.

Al momento il presunto attentatore è rinchiuso a San Vittore in attesa di essere estradato.

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