Sono finte in manette tre persone, con posti di responsabilità a Palazzo Marino, accusate dai magistrati del capoluogo lombardo di aver indebitamente favorito l’aggiudicazione di gare d’appalto a un noto consorzio di imprese locali
Due dirigenti del comune di Milano e un funzionario sono stati arrestati nella mattina di martedì 4 aprile dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano. Lo scrive il sito web dell’Ansa. Le manette sono scattate nell’ambito dell’inchiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Luca Poniz su alcuni casi di presunta corruzione.
In pratica, secondo le accuse, la corruzione si sarebbe verificata a Palazzo Marino per pilotare “l’aggiudicazione di alcune gare di appalto” bandite dall’amministrazione comunale “a favore del Consorzio Milanese Scarl e delle imprese sue associate”. Sono stati accertati anche due casi di presunta concussione.
Su disposizione del gip Alfonsa Maria Ferraro sono finiti in carcere, come si legge in un comunicato firmato dal procuratore Francesco Greco, secondo quanto riporta l’Ansa, M. A. “in qualità di titolare Posizione Organizzativa del Comune di Milano”, accusato di concussione, S. V. I., “in qualità di dirigente del Comune di Milano”, accusato di corruzione, e A. L., anche lui “in qualità di dirigente” dell’ amministrazione comunale e indagato per corruzione. Insomma, una brutta grana per Palazzo Marino e per il sindaco Beppe Sala.
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