“Hai chiamato qui Striscia la Notizia”. Con questa accusa i titolari di un maneggio nel Torinese avrebbero massacrato di botte uno stalliere fino a spezzargli le braccia e a farlo svenire. Sono stati arrestati. Si indaga per scoprire una presunta fossa comune di carcasse di cavalli maltrattati
Sono accusati di lesioni, sequestro di persona e tentata estorsione i titolari di un maneggio e di una scuola di equitazione di Caluso (Torino) arrestati dai carabinieri della stazione locale. La notizia è riportata da Repubblica Torino. I militari hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal gip del tribunale di Ivrea.
STALLIERE TORTURATO PER ORE
Sempre secondo quanto scrive Repubblica, si tratta di una donna, C. C., 29 anni, e del suo convivente S. C. di 63. La vittima dell’aggressione – un’autentica tortura durata per alcune ore -, è uno stalliere e istruttore di equitazione.
UNA FOSSA CON LE CARCASSE DEI CAVALLI?
Dopo l’intervento dei carabinieri, nella mattina di oggi 4 aprile, è stata la volta delle ruspe che hanno cominciato a scavare in un terreno attiguo al maneggio: si sospetta infatti che sotto il prato possa celarsi una “fossa comune” piena di carcasse di cavalli.
INDAGINI SU MALTRATTAMENTI AI CAVALLI
Le indagini erano cominciate dopo un controllo nel maneggio del Canavese, il 16 febbraio scorso, da parte delle guardie zoofile messe in allerta da alcune segnalazioni di maltrattamenti. Durante quel controllo si era presentata anche una troupe di Striscia la Notizia. Dopo quel blitz lo stalliere è stato picchiato a bastonate per ore e accusato di aver avvisato le guardie zoofile.
APPESO PER I PIEDI, LE BRACCIA SPEZZATE
Una vera e propria sessione di torture, a quanto scrive ancora Repubblica: i due, secondo le accuse, hanno chiuso l’uomo nella stalla e lo hanno preso a bastonate, poi lo hanno appeso per i piedi e continuato a picchiarlo finché non è svenuto. Hanno proseguito le sevizie servendosi anche di un “torcinaso” usato di solito dai veterinari, poi gli hanno rotto entrambe le braccia. Gli arresti sono avvenuti in collaborazione il personale del Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale dei carabinieri di Torino.
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