Raimondo Caputo, detto Titò, è stato condannato all’ergastolo dalla quinta sezione della Corte d’Assise per l’omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni, morta il 24 giugno del 2014 dopo essere stata scaraventata dall’ottavo piano di un edificio del Parco Verde di Caivano (Napoli). Dieci anni a Mariana Fabozzi
L’uomo è accusato anche di aver abusato sessualmente della stessa bambina e di due delle tre figlie minori della ex compagna, Mariana Fabozzi; quest’ultima, imputata per non aver impedito gli abusi, è stata condannata a 10 anni. Fortuna Loffredo, conosciuta da tutti nel Parco Verde di Caivano con il nome di Chicca, secondo la ricostruzione emersa dall’inchiesta, fu lanciata dall’ottavo piano del palazzo dove abitava. Caputo avrebbe ucciso la bimba perché si era ribellata a un ennesimo tentativo di violenza sessuale.
LE CONVINZIONI DELL’ACCUSA
Nel corso della requisitoria durante la quale avevano chiesto l’ergastolo per l’imputato, lo scorso 1 luglio, i pubblici ministeri avevano evidenziato, tra gli elementi di prova, quanto emerso dalle intercettazioni ambientali e dalla testimonianza, ritenuta assolutamente genuina, di una amichetta di Fortuna che ha assistito agli ultimi istanti di vita di Chicca. La bambina, dopo aver subito i condizionamenti di Marianna Fabozzi e dei suoi familiari che le imponevano di tacere o fornire false versioni agli inquirenti, secondo i pm, ha detto la verità quando è stata allontanata dal suo contesto familiare e portata in una casa famiglia insieme alla sorellina più piccola, pure lei vittima di presunti abusi da parte di Raimondo Caputo.
LA MAMMA DI FORTUNA
“Io il mio ergastolo lo sto già vivendo da quando ho perso mia figlia, è giusto che il responsabile passi il resto della sua vita in carcere, è giusto che entrambi paghino”. Queste le parole pronunciate da Mimma Guardato, la mamma di Fortuna, secondo cui è stata fatta giustizia. Caputo dovrà pagare una provvisionale di 50mila euro immediatamente esecutiva alla mamma di Fortuna.
IL SUO AVVOCATO
“Siamo soddisfatti per questa sentenza, che ci sembra giusta rispetto alla gravità dei reati commessi” ha detto a Ilfattoquotidiano.it l’avvocato di Mimma Guardato, Gennaro Razzino, ricordando che “la morte di Fortuna è stata caratterizzata da un’omertà diffusa fin dalla fase delle indagini preliminari, mentre durante il processo ci sono state molte reticenze da parte di testimoni, con gli atti inviati in Procura per falsa testimonianza“.
LA DIFESA DI CAPUTO
Per l’avvocato di Raimondo Caputo, Paolino Bonavita “si è voluto dare un nome all’assassino del Parco Verde“. Il legale non fa mistero della delusione per il verdetto. “Cercavano un nome e l’hanno avuto – ha detto a ilfattoquotidiano.it – mi è sembrata più una sentenza mediatica“.
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