Assolta in Appello l’ex infermiera Daniela Poggiali: “Non ha ucciso la sua paziente”

Era stata condannata in primo grado al carcere a vita con l’accusa di aver iniettato una dose letale di potassio a una paziente di 78 anni all’ospedale di Lugo (Ravenna). Invece ora per la Corte “il fatto non sussiste”

Notizia in aggiornamento

La Corte di assise di appello di Bologna ha assolto perché il fatto non sussiste Daniela Poggiali, 45 anni, ex infermiera alla sbarra per l’omicidio di una sua paziente 78enne all’ospedale di Lugo, nel ravennate. L’imputata in primo grado fu condannata a Ravenna all’ergastolo perché riconosciuta colpevole di avere iniettato una dose letale di potassio all’anziana. La Corte ha ordinato la scarcerazione dell’imputata, che era detenuta dall’ottobre 2014.

Come riporta il Resto del Carlino online, i giudici d’appello, proprio per sgombrare ogni dubbio sulle circostanze dei fatti, avevano disposto una perizia medico-legale depositata a fine mese scorso: dalle circa 70 pagine, era emerso in buona sostanza che sulla base della valutazione delle carte, non era possibile affermare che la 78enne sia morta per “causa patologica naturale a insorgenza acuta”, vedi certe malattie del cuore. Ma era anche vero che il quadro clinico della paziente è “solo in parte compatibile” con una somministrazione di potassio “a livelli letali”. E che l’applicazione dell’innovativo metodo per il calcolo del potassio atteso al momento della morte della 78enne, “non trova analoghe applicazioni in letteratura, per quanto di nostra conoscenza”, hanno scritto i periti della Corte.

Parole che evidentemente hanno fatto breccia nella giuria che hanno quindi deciso di cancellare l’ergastolo Ora Daniela Poggiali torna libera: sarà accompagnata in carcere alla Dozza a ritirare i propri effetti personali e poi potrà tornare a casa, a Giovecca. La Procura potrà ovviamente fare ricorso in Cassazione.

Photo credits: Twitter

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