Caso Yara, l’avvocato di Massimo Bossetti: “In carcere la situazione è drammatica”

Il legale di Massimo Bossetti crede nell’innocenza dell’uomo e spiega come sta veramente il carpentiere condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio.

Il legale di Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere condannato sia in primo che in secondo grado di giudizio all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha raccontato, ai microfoni di Radio Cusano Campus, come sta vivendo il suo assistito all’interno del carcere.  L’uomo di Mapello si è sempre dichiarato innocente e Claudio Salvagni, suo difensore, è fermamente convinto della sua non colpevolezza.

“Ho ritrovato un Massimo Bossetti battagliero e volenteroso di difendersi fino all’ultimo. Voglio uscire dal carcere come innocente mi ha detto. Battagliero, ma molto provato”, ha affermato ai microfoni di Radio Cusano Campus il difensore. “Beh ovviamente ho avuto paura che potesse accadere qualcosa di grave – ha riferito l’avvocato di Bossetti – ho toccato con mano la prostrazione di quest’uomo. Ma lui è ragionevole, ha dei figli ed una famiglia che gli danno forza e vuole che il suo cognome sia portato con orgoglio”.

Il 7 ottobre si svolgerà una manifestazione a Bergamo a sostegno di Massimo Bossetti e il legale ha affermato che, salvo imprevisti, vi parteciperà. “La situazione che sta vivendo l’uomo Bossetti è drammatica. Non tanto per il carcere, per l’essere privato di tutto ma soprattutto per l’impossibilità di difendersi. Nessuna perizia gli è mai stata concessa, riguardo al caso del Dna. È una vicenda che non riguarda più il singolo caso, ma tutti noi”, ha aggiunto Claudio Salvagni. Nel frattempo la difesa sta attendendo le motivazioni della sentenza di secondo grado, così da poter poi lavorare sul ricorso in Cassazione. L’avvocato difensore ha poi affermato, in merito alla richiesta degli arresti domiciliari: “Abbiamo fatto due richieste per gli arresti domiciliari, agendo nei diversi gradi di giudizio. Per il mio assistito sarebbe bastato anche il solo braccialetto elettronico. Lui è in carcere in regime di custodia cautelare per evitare il pericolo di reiterazione”.

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