Clamoroso a Roma: evaso ex parroco condannato per pedofilia

È evaso da una clinica alle porte di Roma, dove si trovava ai domiciliari, don Ruggero Conti, l’ex parroco di Selva Candida arrestato dai carabinieri alcuni anni fa con l’accusa di violenze sessuali su minori.

AGGIORNAMENTO ORE 23:08 – È stato rintracciato dai carabinieri a Milano, don Ruggero Conti, 64 anni. L’ex sacerdote sapeva che tra pochi giorni sarebbe dovuto andare in carcere per scontare 11 anni, dei 14 e 2 mesi a cui era stato condannato. Dopo essere stati allertati dai responsabili della clinica di Genzano, i militari della compagnia di Velletri si sono subito messi al lavoro, analizzando le celle di telefonia mobile a cui si agganciava il cellulare dell’ex parroco, per ricostruire i suoi movimenti. Lo hanno individuato presso una struttura sanitaria di Milano, dove i carabinieri della compagnia di Porta Monforte, su input dai colleghi di Velletri, hanno provveduto a rintracciarlo. Adesso è piantonato dai militari.

Martedì scorso 26 settembre, l’uomo martedì si è allontanato in taxi da una casa di cura di Genzano. Sulla vicenda indagano i carabinieri. L’ex parroco è stato condannato a una pena di 14 anni e due mesi. Era ai domiciliari nella struttura per ragioni di salute. Nel 2015 la Cassazione aveva confermato la condanna per Ruggero Conti. Almeno sette le vittime di abusi sessuali per fatti che cominciarono nel 1998 in una parrocchia della periferia romana.

Per la precisione, i fatti addebitati a don Conti risalgono a quando operava, tra il 1998 e il 2008, nella parrocchia romana nel quartiere di Selva Candida. A dare il via all’indagine giudiziaria era stata la denuncia di un altro sacerdote.

L’ex parroco era stato poi condannato dal Tribunale di Roma nel marzo del 2011 a 15 anni e 4 mesi di reclusione. A maggio del 2013 la condanna, in appello, era stata ridotta a 14 anni e 2 mesi ma perché nel frattempo erano finiti in prescrizione tre degli episodi contestati al sacerdote. La curia aveva adottato i primi provvedimenti nel 2008 quando gli impedirono di svolgere pubblicamente il suo ministero. Poi nel 2011 era poi stato sospeso “a divinis”.

Photo credits: Twitter

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