Omicidio Elena Ceste, Michele Buoninconti in carcere: “Non hanno nulla in mano” [VIDEO]

Michele Buoninconti nelle aule dei tribunali ha continuato a professarsi innocente in merito all’omicidio della moglie Elena Ceste, scomparsa la mattina del 24 gennaio del 2014 e i cui resti furono ritrovati sommersi dal fango nel rio Mersa, a circa un chilometro dall’abitazione della coppia, soltanto il 18 ottobre dello stesso anno. Il vigile del fuoco, nonostante le sue tesi, è stato condannato in primo e secondo grado al massimo della pena prevista dal rito abbreviato: 30 anni di reclusione. Per lui, come si vede nell’intercettazione mandata in onda da Quarto Grado, gli inquirenti “non hanno nulla in mano, solo le loro bugie”. Le prove, però, portate dall’accusa dimostrano altro: i tabulati telefonici del giorno della scomparsa di Elena Ceste lo intercettano sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpo, una delle tante prove a suo carico. Atteso è dunque l’inizio del processo in Cassazione: l’ultima carta per la difesa di Michele Buoninconti nel quale cercare di ribaltare le precedenti sentenze.

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Photo Credits Facebook; Video Credits Quarto Grado

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