Uccidevano i malati terminali sull’ “ambulanza della morte” e li “vendevano” per 300 euro

Al fine di proporre ai familiari i servizi a pagamento di onoranze funebri un uomo è accusato di avere ucciso tre persone anziane e malate. Ritenuto vicino al clan Mazzaglia-Toscano-Tomasello, l’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Paternò per omicidio volontario, nell’inchiesta “Ambulanza della morte”.

Ai malati terminali veniva iniettata aria nel sistema sanguigno, e poi i corpi venivano venduti per 300 euro ad agenzie di onoranze funebri. La notizia è riportata dal sito web del Tgcom24. A far scattare le indagini erano state le rivelazioni di un collaboratore di giustizia. Il decesso avveniva durante il trasporto dall’ospedale di Biancavilla a casa dei pazienti, dimessi perché in fin di vita.

La macabra vicenda si protrarrebbe da ben 5 anni. I casi sarebbero iniziati infatti nel 2012, all’insaputa dell’ospedale e dei medici. Le prime rivelazioni il pentito le aveva fatte in un’intervista televisiva a Le Iene e poi si era recato in Procura per riferire dei fatti a sua conoscenza. I carabinieri della compagnia di Paternò, su delega dei magistrati della Dda etnea, hanno acquisito cartelle cliniche nell’ospedale.

“La gente non moriva per mano di Dio”, spiegò allora il collaboratore, ma per “guadagnare 300 euro, invece di 30 o 50”. Secondo la sua ricostruzione, il malato terminale tornava a casa “siccome era in agonia e sarebbe deceduto lo stesso, gli iniettavano dell’aria con l’agocannula nel sangue, e il malato moriva per embolia“, così i familiari non se ne accorgevano. Approfittando del momento di grande dolore proponevano l’intervento di un’agenzia di onoranze funebri che, sottolinea il testimone, “poi gli facevano un regalino”, i 300 euro a salma appunto. Il pentito sostiene che “erano i boss a mettere gli uomini sull’ambulanza” e che “i soldi andavano all’organizzazione“.

Photo credits: Twitter, Facebook

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