Omicidio Noemi Durini: fissata la data della deposizione della perizia psichiatrica sul fidanzato reo confesso

Proseguono gli accertamenti sulla capacità di intendere e volere del fidanzato reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, la ragazza di 16 anni di Specchia, in provincia di Lecce, brutalmente uccisa il 3 settembre del 2017.

Continuano gli accertamenti sulla capacità di intendere e volere del neo diciottenne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, la studentessa di Specchia, in provincia di Lecce, brutalmente uccisa il 3 settembre del 2017. In questi giorni, come riporta il Corriere Salentino, un’equipe di esperti ha nuovamente raggiunto il carcere minorile di Quartucciu, in provincia di Cagliari, in Sardegna, per completare i test-psicoattitudinali e i colloqui con il giovane, residente al momento del delitto a Montesardo Salentino. Il deposito della perizia è stato fissato per l’8 febbraio 2018.

La richiesta di una perizia psichiatrica era stata disposta dal gip del tribunale di minori di Lecce che si occupa del caso, Ada Colluto, per valutare l’effettiva capacità di intendere e volere del giovane al momento dell’omicidio della fidanzata. Il ragazzo, che al momento del delitto aveva soltanto 17 anni, è accusato di omicidio volontario aggravato con premeditazione per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà. Gli esiti della perizia psichiatrica saranno quindi fondamentali per concedere eventuali attenuanti al giovane omicida reo confesso.

Sul fidanzato di Noemi Durini, già nel corso delle indagini, sono state depositate diverse relazioni sul suo stato psicofisico, fornendo un’ampia documentazione sanitaria a sua difesa. Recentemente il giovane è stato soggetto ad un crollo psicologico all’interno del carcere: il neo diciottenne ha accusato disturbi nel sonno che lo hanno portato a compiere atti di violenza sul proprio corpo. Non si sa cosa abbia assalito il ragazzo di Montesardo Salentino nel cuore della notte. Sicuramente la salute mentale del giovane, dopo l’omicidio e la successiva confessione dello stesso, è stata messa a dura prova. Come reazione istintiva sembra che il ragazzo si sia auto inferto delle lesioni sul proprio corpo durante il sonno, probabilmente mosso dai sensi di colpa per aver ucciso la fidanzata Noemi Durini.

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