Terrore Isis, Capodanno a rischio attentati. “Minacce sul web”

La propaganda terroristica del sedicente stato islamico alza il tiro in vista della veglia di Capodanno 2018. E torna la paura per i cenoni e le feste in piazza, e nei locali, del prossimo 31 dicembre. Esattamente un anno fa il precedente dell’attacco alla discoteca Reina di Istanbul.

Lo riferisce il Site, il sito web statunitense di monitoraggio dell’estremismo islamico, spesso in grado di segnalare possibili attacchi dei jihadisti attraverso l’esame della propaganda del terrore online. “Dopo il diluvio di manifesti che incitano e minacciano attacchi in Occidente durante il Natale, i sostenitori dello Stato Islamico hanno iniziato a fare lo stesso per la notte di Capodanno”, si legge sul sito del Site.

IL TRAGICO VEGLIONE IN TURCHIA

Lo scorso anno, come si ricorderà, il primo giorno del 2017 fu funestato da uno spaventoso attacco alla discoteca Reina di Istanbul in Turchia: durante il veglione di Capodanno fecero irruzione nel locale forse due o tre assalitori che sparando all’impazzata provocarono almeno 39 vittime e 69 feriti. L’attentato fu rivendicato dall’Isis il giorno dopo.

PAURA IN OCCIDENTE E FRA GLI STESSI MUSULMANI

Sale dunque la tensione in tutto il mondo occidentale in vista dei cenoni, delle feste e delle celebrazioni, nei locali come nelle piazze, per il nuovo anno in arrivo fra pochi giorni. Ma anche nel mondo musulmano: il maggior numero di vittime degli attacchi terroristici dell’Isis nel mondo sono persone di fede musulmana (in Medio Oriente, in Turchia, in India, in Afghanistan in Pakistan ecc.).

LA LIBIA COLPITA IN QUESTI GIORNI

Nel corso delle festività natalizie si è verificato invece un grave attentato – con ogni probabilità riconducibile all’Isis – in Libia. Nel giorno di Santo Stefano, ieri 26 dicembre, secondo una prima ricostruzione dei fatti, diversi terroristi, arrivati sul posto a bordo di due vetture, hanno minato con esplosivi il grande oleodotto in direzione di Sidra, nella Cirenaica facendolo esplodere. I miliziani dello Stato islamico sono infatti tutt’altro che sconfitti definitivamente e particolarmente attivi nella Cirenaica libica, la regione orientale del Paese nordafricano, con capoluogo Bengasi.

BLOCCATA FOREIGN FIGHTER A MILANO

La Procura di Milano ha aperto intanto un autonomo fascicolo per terrorismo internazionale sulla vicenda di R.M., la marocchina nazionalizzata italiana arrestata dagli agenti della Digos a Milano Malpensa su mandato internazionale della magistratura francese mentre rientrava dalla Siria. Gli investigatori, coordinati dal responsabile del Dipartimento antiterrorismo della Procura milanese, Alberto Nobili, devono verificare eventuali collegamenti con italiani, anche analizzando il contenuto del cellulare della donna. Il 29 dicembre R.M, che era andata in Siria con i figli di 6, 8 e dieci anni affronterà, davanti ai giudici della Corte d’appello di Milano, l’udienza per la richiesta di estradizione in Francia alla quale ha prestato il suo assenso. I tre figli sono stati affidati al padre, un italiano che lavora come chef in una stazione balneare di Antibes (sulla Costa Azzurra in Francia). La donna era partita per la Siria nel marzo scorso, dopo essersi a quanto sembra innamorata di un esponente dell’Isis conosciuto in chat su Internet.

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Photo credits: Twitter, Facebook

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