Caso Martina Rossi: rogatorie fuori dal fascicolo, i legali pronti a chiamare i testi

Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi saranno processati per la morte di Martina Rossi, la ragazza di Genova caduta da un balcone a Palma di Maiorca, in Spagna, il 3 agosto 2011. I due, accusati della morte in conseguenza di altro reato, torneranno in aula a breve.

Prenderà il via il 13 febbraio il processo ai due 26enni di Castiglion Fibocchi, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, accusati di aver causato la morte, come conseguenza di un altro reato, di Martina Rossi, la studentessa ligure morta nell’agosto del 2011, precipitando da un balcone a Palma di Maiorca. Per la Procura la ragazza stava tentando di sfuggire ad un tentativo di violenza sessuale da parte dei due ragazzi, entrambi rinviati a giudizio. Il processo, di fronte al secondo collegio del Tribunale di Arezzo, si baserà su un esame capillare di atti, perizie, rogatorie e documenti, per un totale circa di 5 mila fogli.

Nell’udienza tenutasi il 20 dicembre davanti al gup Pier Giorgio Ponticelli, richiesta dal legale Stefano Buricchi, avvocato di uno dei due imputati, si è svolto un passaggio tecnico che ha avuto una funzione importante: quello di delineare quali atti entreranno a far parte del fascicolo. Perizie, esiti dell’autopsia eseguita in Spagna, intercettazioni ambientali, fotografie della stanza d’albergo (tra cui anche quelle scattate dalle forze dell’ordine spagnole, inviate tramite rogatoria) saranno tutti elementi su cui si baserà il procedimento a carico dei due giovani. Non sono entrati, invece, nel fascicolo le rogatorie internazionali con le testimonianze raccolte dalla polizia giudiziaria spagnola, in quanto, come riporta Arezzo notizie, sono state raccolte senza un contraddittorio.

Non faranno parte degli elementi da discutere in aula neanche la testimonianza, giunta alla procura di Arezzo tramite rogatoria, dell’unica testimone, la cameriera Francisca P.. Inoltre non sono state accolte neanche le dichiarazioni della guardia della sezione omicidi della polizia spagnola. I testimoni potranno però essere chiamati in aula per le loro dichiarazioni e, qualora non fossero disponibili a raggiungere l’Italia, le parti potranno chiedere, come riporta Arezzo notizie, durante la fase dibattimentale, di inserire quanto recepito dalla Procura per rogatoria.

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