L’Italia sul banco degli imputati: “Produce e vende le armi che uccidono i bambini dello Yemen” [VIDEO]

“Bombe italiane, morti yemenite”: cosi’ titola il New York Times, che ha pubblicato online un video reportage sulla vendita all’Arabia Saudita di armi prodotte in Italia dalla tedesca Rwm (sede legale a Ghedi, Brescia) in uno stabilimento della Sardegna: a Domusnovas (Carbonia-Iglesias). Armi che verrebbero usate anche contro civili inermi nello Yemen, paese martoriato dalla guerra. Ma la questione non è nuova: già il 23 novembre 2015 un video che vi mostriamo, del Tg Rai regionale della Sardegna, spiegava la situazione e le relative polemiche.

“L’ITALIA NON DOVREBBE ESPORTARE QUELLE BOMBE…”

Il servizio del Nyt ricostruisce il percorso che dal cuore della Sardegna conduce in Arabia Saudita dove vengono esportate le bombe poi lanciate in Yemen. Nonostante il governo italiano abbia più volte assicurato che non ci sia nessuna attività illegale dietro la vicenda, il Nyt solleva dubbi sul fatto che l’Italia possa violare sia le leggi nazionali che quelle internazionali. “Esperti europei dicono che vendere queste bombe è illegale”, si sostiene nel servizio, in cui si ricorda come in Italia c’è una delle normative più severe che proibisce la vendita di armamenti a Paesi coinvolti in conflitti: proprio come il caso dell’Arabia Saudita in Yemen.

CIVILI INERMI UCCISI, GUADAGNI ALLE STELLE

Per i trattati internazionali poi – mette ancora in evidenza il Nyt – è proibito esportare armi quando ci si trova di fronte a una situazione di violazione dei diritti umani. Le immagini mostrano diverse vittime civili in Yemen, tra cui molti bambini, apparentemente causate dalle bombe prodotte in Sardegna, come testimonierebbero i frammenti degli ordigni ritrovati sul luogo delle stragi. Il Nyt sottolinea ancora come solo nel 2017 c’è stato un”aumento massiccio” di queste esportazioni verso l’Arabia Saudita e come – si sostiene – il governo italiano garantisca ai produttori una licenza che permette loro di vendere armi per quasi 500 milioni di euro, di cui oltre 400 milioni per le bombe vendute a Riad e rinvenute in Yemen.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO ITALIANO

Secca la replica della Farnesina, che attraverso alcune fonti precisa: “L’Italia osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L’Arabia Saudita non è soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale o europea”. “Quanto riportato dal New York Times – si aggiunge – è una vicenda già nota, sulla quale il Governo ha fornito chiarimenti più volte nel corso della legislatura, anche in sede parlamentare”.

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Photo e video credits: Twitter

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