Monetine nella Fontana di Trevi, un “tesoretto” da un milione di euro. Ecco a chi va…

Ogni anno la Fontana di Trevi, uno dei monumenti più noti di Roma, si riempie di monetine lanciate dai turisti come porta fortuna. E sul fondo si accumulano cifre consistenti. Molto consistenti. Che adesso il Campidoglio guidato da Virginia Raggi ha deciso di incamerare.

Secondo la leggenda, coloro che chiudendo gli occhi e dando le spalle alla vasca vi buttano una moneta si assicurano così di tornare un giorno nella Città Eterna. Il “gioco” finora ha garantito alla Caritas introiti fino a un milione di euro all’anno. Ma dal 1° aprile 2018 saranno le monetine incamerate direttamente dal Comune per finanziare progetti di assistenza.

Stessa cosa, secondo un memorandum firmato a ottobre dal vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, e dall’assessore alla Comunità solidale e scuola, Laura Baldassarre, accadrà per tutte le altre fontane monumentali della città: i proventi, finora impiegati per la manutenzione del patrimonio artistico cittadino, andranno ora ad alimentare i progetti di solidarietà del Campidoglio.

Si tratta di una somma particolarmente elevata: solo dalla Fontana di Trevi, la Caritas cittadina aveva un introito di un milione di euro l’anno, impiegati dall’ente diocesano per una rete di assistenza fatta non solo di mense per i poveri, ma anche di ostelli per i senzatetto. La Caritas, assistenza sanitaria e domiciliare per le fasce più deboli, raccolta e gestione di fondi e generi di prima necessità per famiglie in difficoltà e un “emporio della solidarietà”, cioè un “supermercato” gratuito a disposizione degli indigenti. Ora, con il taglio dei finanziamenti causato dal dirottamento delle monetine della fontana, il rischio è che la Caritas si trovi a dover sospendere, o comunque tagliare i propri servizi. Ma finora dall’istituzione non arrivano commenti, in attesa di comunicazioni ufficiali sul futuro del “raccolto” del monumento.

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Photo credits: Twitter, Facebook

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