Di Maio e Salvini da Mattarella: “Il Governo M5S-Lega avrà Giuseppe Conte premier”

Luigi Di Maio è arrivato in taxi al Quirinale con la delegazione M5S per incontrare il presidente Sergio Mattarella. Poco dopo è arrivato Matteo Salvini. I due però sono stati ricevuti separatamente dal Capo dello Stato. Per Di Maio e anche Salvini sarà Giuseppe Conte il presidente del Consiglio, di un vero e proprio governo politico. Ecco che cosa è successo.

LUIGI DI MAIO

Abbiamo indicato al presidente della Repubblica il nome che può portare avanti il contratto di governo. È un momento storico perché in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: le questioni degli italiani vengono prima dei nomi – ha detto Di Maio all’uscita dal colloquio con il Capo dello Stato -. Il nostro vero leader è il nostro programma elettorale: dal reddito di cittadinanza, al superamento della legge Fornero, il superamento della buona scuola, la meritocrazia, l’acqua pubblica. Il nostro sarà un governo politico, che nascerà intorno ai temi della giustizia. È una grande occasione per l’Italia e siamo pienamente soddisfatti. Dopo che il presidente avrà fatto le sue valutazioni, sta per nascere la terza Repubblica”.

MATTEO SALVINI

Noi siamo pronti, abbiamo formulato il nome (di Giuseppe Conte, Salvini lo ha detto dopo ndr.), un politico, la squadra, il progetto di Paese. Il governo di cui faremo parte vuole far crescere e rendere più stabile il lavoro – ha detto Salvini all’uscita dal colloquio con Mattarella -. Siamo pronti a partire, nessuno ha nulla da temere. Il governo che nasce sarà un governo di speranza di crescita e di futuro”.

GIUSEPPE CONTE E I VICE

Se Conte diventasse davvero il nuovo premier (deve essere nominato dal presidente della Repubblica) Di Maio e Salvini potrebbero anche assumere la delega di vicepremier per meglio gestire Palazzo Chigi insieme al presidente del Consiglio. Il primo punta, poi, a guidare un superministero che accorpi Sviluppo Economico e Lavoro gestendo temi, come il reddito di cittadinanza, cari al Movimento. E anche per Salvini la scelta del ministero è prettamente elettorale: quello dell’Interno, a capo del quale il leader della Lega punta a mettere in campo le priorità più care alla sua storia politica, ovvero sicurezza e gestione dei migranti.

IL TOTO MINISTRI

E sul tavolo restano due nodi delicati, legati all’Economia e alla Difesa. Al Quirinale ci sarebbe più di un dubbio sull’assegnazione del ministero del Tesoro a un tecnico M5S come Andrea Roventini. Più apprezzata, forse, la scelta del più navigato Giancarlo Giorgetti, dato tuttavia in pole (assieme a Claudio Borghi) anche come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per il resto il totoministri vede Giampiero Massolo quasi sicuramente alla Farnesina, Laura Castelli in pole per la P.A., Giulia Grillo verso la Sanità. Per la Lega Nicola Molteni potrebbe guidare l’Agricoltura (per il quale circola anche il nome di Fontana), Gian Marco Centinaio è in pole per gli Affari Regionali o per il nuovo ministero del Turismo, Giulia Bongiorno è tra i favoriti per Riforme e Rapporti con il Parlamento (in merito al quale non si esclude la scelta di Riccardo Fraccaro). Il dicastero dei Trasporti dovrebbe andare alla Lega (tra i nomi si fa quello di Stefano Candiani) così come quello dell’Ambiente (in pole Lucia Borgonzoni). Sport e Beni Culturali andranno probabilmente al M5S: i nomi in pole sono quelli di Domenico Fioravanti e Emilio Carelli. Tra i tecnici favorito anche il rettore della Statale Gianluca Vago all’Istruzione mentre Vincenzo Spadafora, fedelissimo di Di Maio, è in pole per gli Affari Europei.

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