Qualità della vita in Italia, la classifica delle città migliori: ecco quali sono

Milano vince la 29ª edizione della Qualità della vita dell’indagine annuale del Sole 24 Ore. Al secondo e al terzo posto si piazzano Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e Aosta, in discesa di una posizione dallo scorso anno. In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia mentre Roma si piazza soltanto al 21° posto.

La provincia di Milano si piazza ben sette volte su 42 nei primi tre posti. Come è possibile, dato il livello di inquinamento che affligge la metropoli del Nord? L’indagine del quotidiano economico scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione della vivibilità urbana tramite 42 parametri per ciascuna provincia (107 in tutto).

A loro volta, i parametri di valutazione sono suddivisi in sei macro aree tematiche: Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero. Sono tutti riferiti all’ultimo anno appena trascorso.

Milano svetta negli indicatori reddituali, di lavoro e per i servizi. Al primo posto per depositi in banca pro capite, celebra un buon tasso di occupazione e vince l’iCityrate 2018 come migliore smart city. Anche la cultura sale sul podio, con la spesa media dei milanesi al botteghino.

Tra i punti deboli la sicurezza (scippi, borseggi e rapine) e l’indice di litigiosità nei tribunali. Tutta l’area milanese, in realtà, ha conquistato lo scettro di provincia più vivibile d’Italia. Lo aveva sfiorato per quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016.

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Dall’indagine del Sole24Ore Aosta risulta prima, seguita da Milano e Trento. Salgono Belluno e Roma. Precipita la Calabria, ultima Vibo Valentia.

Aosta al top, Vibo Valentia la peggiore: è questo il quadro delineato dall’indagine annuale del Sole24Ore sulla qualità della vita nelle città italiane. Lo scorso anno scorso al primo posto si era classificata Bolzano, all’ultimo Reggio Calabria. Sei i settori d’indagine della ricerca, sui quali viene valutata la qualità della vita: Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione.

Roma si posiziona al 13° posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. La provincia della Capitale recupera così 3 posizioni rispetto al piazzamento dello scorso anno. Molte le novità del 2016, volte a rendere più completo il quadro della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno così acquisito una denominazione più inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42.

Alla fine è Aosta, per la terza volta in 27 anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) a salire sul gradino più alto dell’edizione 2016 Qualità della vita, forte soprattutto delle performance nei capitoli relativi all’economia, alla demografia e all’ordine pubblico. Al secondo ed al terzo posto si confermano Milano e Trento; balzo in avanti per Belluno che dalla 17/a posizione del 2015 sale in quarta posizione. All’ultimo posto ancora una realtà del Mezzogiorno, Vibo Valentia.

Nella classifica delle ultime cinque province spicca Crotone, che perde ben 17 posizioni rispetto all’edizione dello scorso anno e si posiziona al 106° posto. Resta ampio il divario tra Nord e Sud, quello tra le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, e spiccano le realtà medie o piccole – spesso beneficiate dall’autonomia – in evidenza come modelli di vivibilità. L’ indagine del Sole24Ore sulla Qualità della vita ha anche una versione digitale: all’indirizzo http://www.ilsole24ore.com/qvita2016 sono disponibili sia le classifiche sia una modalità per “pesare” secondo le proprie preferenze i vari parametri utilizzati e cogliere con un click differenze e analogie tra le varie zone d’Italia.

Photo credits: Twitter

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