Roma, la strage dei senza fissa dimora: 10 morti in due mesi per il freddo

Un uomo senza fissa dimora di circa 50 anni è stato trovato morto stamattina 24 gennaio in piazza Mancini, nel centrale quartiere Flaminio a Roma. È la decima vittima del gelo in due mesi nella Capitale. Non si arresta dunque la strage dei poveri, senza tetto e senza casa, ai bordi delle strade.

La persona ritrovata senza vita oggi è un uomo probabilmente dell’Est Europa. A dare l’allarme un passante che lo ha notato irrigidito e immobile su una panchina vicino a un chiosco. Si ipotizza un decesso per ipotermia. Sarà però l’autopsia a chiarire con esattezza le cause della morte. 

Lo scorso 16 gennaio, intanto, è stata rintracciata e fermata dalla polizia locale una donna. Sarebbe lei la persona alla guida dell’auto che il 7 gennaio in Corso d’Italia travolse e uccise Nereo Murari. Nereo era un senza fissa dimora di origine veronese, amato e rispettato da tutto il quartiere. La signora fermata, una italiana di 56 anni, è stata raggiunta dalla polizia locale del Gruppo Parioli. Nei suoi confronti ci sarebbero “fondati indizi di colpevolezza”.

È stato individuato il modello della macchina, una Smart di colore scuro, e il luogo in cui è stata fermata, ossia in via Toscana, poco distante dal punto dell’investimento. La 56enne è accusata di omicidio stradale, con fuga e omissione di soccorso. “Ho sentito che qualcosa era finita sull’auto, ma non pensavo fosse una persona”, ha riferito la donna agli inquirenti.

Dal canto suo il Comune di Roma cerca di intervenire. E l’Amministrazione capitolina, secondo quanto riporta online l’agenzia di stampa Ansa, vorrebbe obbligare i senza fissa dimora reticenti ad accettare la proposta di accoglienza notturna in strutture al chiuso da parte del Comune di Roma quando le temperature scendono molto.

A questo starebbe lavorando la sindaca Virginia Raggi che ha chiesto all’avvocatura capitolina e agli altri uffici competenti un approfondimento sul tema, in funzione “salva vite”. Raggi intende indagare la possibilità di definire un’ordinanza, contingibile e urgente. Attualmente, infatti, non è possibile obbligare le persone a rifugiarsi presso i centri messi a disposizione dall’amministrazione. E in questi giorni, ricordano fonti capitoline, hanno perso la vita per il freddo diversi senza fissa dimora, alcuni dei quali avevano rifiutato l’offerta di un rifugio per la notte. In particolare gli uffici dovranno valutare gli strumenti normativi a disposizione che consentano di condurre nelle strutture le persone che continuano a rifiutare le proposte di accoglienza.

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