Giornata mondiale della Terra: il Pianeta ha bisogno del nostro aiuto

Oggi, sabato 22 aprile, è la Giornata Mondiale della Terra. Tutti gli anni si celebra un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera. 

In inglese si chiama Earth Day ed è nato il 22 aprile 1970 per evidenziare la necessità di avere un rapporto solidale con la terra, conservandone le bellezze e le risorse naturali.

La temperatura nel 2022 è di 1,15 gradi sopra la media

Questo tema è attuale e importante più che mai, visto che la temperatura media globale nel 2022 si è alzata di 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900. Gli anni che vanno dal 2015 al 2022 sono stati i più caldi dal 1950, anno in cui è avvenuta la prima registrazione strumentale.

Questi dati sono dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la meteorologia, la climatologia, l’idrologia operativa e le scienze geofisiche.

Giornata mondiale della Terra: le conseguenze del riscaldamento globale

Il 2020, il 2019 e il 2016 sono stati gli anni che hanno fatto registrare le temperature più elevate. Al riscaldamento globale sono collegati tanti altri cambiamenti, che vanno dagli eventi meteorologici estremi, ai cambiamenti del ciclo dell’acqua, alla fusione dei ghiacciai e delle calotte polari, fino all’innalzamento del livello dei mari, al cambiamento delle correnti marine e all’acidificazione dei mari.

Secondo il rapporto annuale Omm, nel 2022 il cambiamento climatico ha continuato la sua avanzata. Gli effetti sono stati la siccità, le inondazioni e le ondate di caldo che hanno colpito tutto il mondo e sono costate miliardi di dollari.

Giornata mondiale della Terra, le conseguenze del riscaldamento globale
Giornata mondiale della Terra, le conseguenze del riscaldamento globale (foto generica) Pexels.com – velvetnews.com

Il ghiaccio marino antartico è sceso alla sua estensione più bassa mai registrata e lo scioglimento di alcuni ghiacciai europei è stato fuori scala.

La situazione in Europa

Le Alpi europee anno battuto i record di scioglimento dei ghiacciai a causa della combinazione di poca neve invernale, un’intrusione di polvere sahariana a marzo del 2022 e ondate di caldo tra maggio e inizio settembre.

Sempre secondo il rapporto Omm, il livello globale del mare è salito nel 2022 fino a raddoppiare rispetto al periodo 1993-2002.

Mentre le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e il clima continua a cambiare, le popolazioni di tutto il mondo continuano ad essere gravemente colpite da eventi meteorologici e climatici estremi”, ha dichiarato Petteri Taalas, segretario generale dell’Omm. “Ad esempio, nel 2022, la siccità continua nell’Africa orientale, le precipitazioni da record in Pakistan e le ondate di caldo in Cina e in Europa hanno colpito decine di milioni di persone, provocato l’insicurezza alimentare, aumentato la migrazione di massa e costato miliardi di dollari in perdite e danni”. 

Giornata mondiale della Terra: le conseguenze sui Paesi meno sviluppati

La crescente denutrizione è stata esacerbata dagli effetti dei pericoli idrometeorologici e del Covid-19, nonché da conflitti e violenze prolungati. Nel corso dell’anno, secondo il rapporto, eventi pericolosi legati al clima e alle condizioni meteorologiche hanno provocato nuovi sfollamenti di popolazione e peggiorato le condizioni di molti dei 95 milioni di persone che già erano sfollati all’inizio dell’anno.

Gli effetti del cambiamento climatico si ripercuotono anche sugli ecosistemi e sull’ambiente, come la fioritura degli alberi o la migrazione degli uccelli.

Guterres: “Dobbiamo riprendere la pace”

Abbiamo gli strumenti, le conoscenze e le soluzioni. Ma dobbiamo riprendere la pace. Abbiamo bisogno di un’azione accelerata per il clima con tagli delle emissioni più profondi e più rapidi per limitare l’aumento della temperatura globale a 1.5 gradi Celsius. Abbiamo anche bisogno di investimenti massicciamente aumentati nell’adattamento e nella resilienza, in particolare per i Paesi e le comunità più vulnerabili che hanno fatto il minimo per causare la crisi”, ha affermato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.

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