Vendi vestiti usati su app? Occhio, la normativa è cambiata: si rischia grosso

La vendita di vestiti usati mediante app ha dato seguito ad un vero e proprio business per molti ma ora la normativa è cambiata.

Vinted è l’app più famosa ma prima ancora esistevano quelle generaliste come Ebay, Subito, ed era sempre un gran successo. Facili da utilizzare, costi ridotti e possibilità di vendere qualunque cosa e quindi anche quegli abiti datati o vintage e gli accessori mai indossati che sono perennemente a prendere polvere nel cassetto.

Un metodo rapido e senza impegno per monetizzare e anche per fare un po’ di spazio nell’armadio, magari dandoci anche una buona idea per un po’ di shopping.

Vendita di abiti usati sulle app: scattano le multe

Negli ultimi anni c’è stato un vero boom dell’usato, vuoi per i costi, per la rinnovata passione per gli abiti e gli accessori vintage ma anche per ottimizzare la questione riciclo poiché i vestiti sono veramente durevoli nel tempo eppure li eliminiamo prima ancora che siano da buttare.

Vendita usato app normativa
Vendita abiti usati, attenzione alla normativa (velvetnews)

Sono spuntati i negozi, la vendita di abiti usati online e poi le applicazioni dedicate. Per molti il passo è stato breve e hanno iniziato a vendere qualunque prodotto non più utile. Ora però la situazione è cambiata perché se il mercato fino ad oggi è stato molto libero, la normativa impone nuovi limiti.

Se la questione di arrotondare un po’ o recuperare dei soldi per fare nuovi acquisti è per molti un’attività saltuaria, per altri è diventato un business ed è qui che nasce il problema. Il 1 gennaio in Europa è stata diffusa una nuova normativa che prevede per tutti i guadagni superiori a una certa soglia, siano derivanti da attività o da privati, l’obbligo di dichiarazione. Le piattaforme quindi comunicano i dati al Fisco e le persone che non hanno comunicato il guadagno rischiano sanzioni.

I servizi di vendita infatti devono fornire dettagli su tutti coloro che hanno guadagnato oltre 2 mila euro dalle vendite oppure di coloro che hanno effettuato almeno 30 vendite, anche senza ricevere un capitale. Se rientrate in uno dei due casi dovete compilare il formulario DAC7 che si trova in rete e inviarlo alla piattaforma per consentire la comunicazione dei dati correttamente ed evitare multe.

Molti ignorano questa novità e potrebbero ritrovarsi nei pasticci poiché trenta vendite in un anno non sono poi così difficili. Magari la soglia dei 2000 euro è una restrizione che non tutti superano ma il numero di vendite gioca in questo caso un ruolo chiave. Meglio evitare problemi ed effettuare le comunicazioni previste dalla normativa. Tuttavia, se nell’armadio avete abiti verdi, non vendeteli perchè è la tendenza dell’estate 2023.

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