Riforme, Iezzi (Lega): “Poche aspettative sulla collaborazione dell’opposizione. Nessuno ha il diritto di veto”

Presidenzialismo o premierato? Il dibattito è cominciato ieri, martedì 9 maggio, durante le riunioni tra l’esecutivo e i gruppi di opposizione. 

Ne abbiamo parlato con Igor Iezzi, deputato della Lega, capogruppo in commissione Affari costituzionali alla Camera. Quando si fa una riforma costituzionale bisogna tentare di trovare una strada, quindi si cercherà una sintesi”, sulla scelta dell’assetto del governo. “Il dibattito andrà avanti, vedremo quale sarà il modello che trova più consensi”, dichiara ai nostri microfoni, aggiungendo: “Ho poche aspettative rispetto alla voglia di collaborare dell’opposizione. È giusto cercare la condivisione con loro, ma non c’è il diritto di veto da parte di nessuno”. 

Quali sono le priorità in questo momento, nell’ottica delle riforme istituzionali?
L’obiettivo delle riforme istituzionali che ci siamo dati è garantire una stabilità di governo, che è una grave mancanza del nostro Paese. L’instabilità ci mette a rischio a livello economico e sociale anche in Europa e non permette ai cittadini di prospettare un proprio futuro, alle grandi imprese di investire e a quelle medio-piccole di organizzarsi e gestirsi. Si tratta di un problema serio che si può risolvere in tanti modi, tra cui l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier. Lo abbiamo sempre detto in campagna elettorale ed è nella storia del centrodestra, sia quando di parlava di forme di governo sia di legge elettorale”;

Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein, le riforme non sono la priorità per il Paese, e che piuttosto va riformata la legge elettorale.
Invito tutti a tenere il conto di quante volte Schlein nel corso dei mesi dirà “questo non è una priorità”. Non hanno argomenti, sono divisi tra correnti e non riescono mai a prendere una posizione precisa su qualsiasi argomento, se non sui diritti civili di alcune presunte minoranze. Ogni volta dicono che le priorità sono altre, in modo da non dover discutere nel merito della questione. La legge elettorale non è in discussione oggi, perché la adegueremo dopo aver scelto il sistema di governo”;

Premierato o presidenzialismo rafforzeranno l’assetto del governo. Ma come verranno rafforzate invece le opposizioni, i cosiddetti pesi e contrappesi?
L’elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica assicura ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente: sarebbe una riforma storica, un momento di democrazia diretta – e infatti mi stupisce il no del 5 Stelle – che garantirebbe stabilità. Il discorso dei pesi e contrappesi è molto serio e se ne parlerà nel dibattito parlamentare. Ci sono dei correttivi da mettere in campo e se ne discuterà. Ma dobbiamo prima scegliere il modello di governo. Dopodiché affronteremo il tema dei pesi e contrappesi che serviranno a mantenere la centralità del Parlamento e a confermare il ruolo che deve avere l’opposizione”;

Quale strumento verrà adottato per arrivare alla scelta del modello? Meloni sembrerebbe propensa a una Bicamerale?
Se ci fosse la volontà di fare una Bicamerale si potrebbe anche farla, ma si rischia di perdere troppo tempo. Il tema però non è questo. Ci sono le Commissioni per gli Affari costituzionali che possono benissimo assolvere al ruolo. L’articolo 138 della Costituzione è previsto per questi casi”;

Come si procederà quindi?
L’articolo 138 è stato fatto da padri costituenti che hanno scritto la Costituzione più bella del mondo. Possiamo appellarci a quello. La ministra Casellati ha più volte detto che prima dell’estate presenterà un testo, poi si partirà come sempre, con le audizioni in commissione, gli emendamenti ecc… si è sempre fatto così”;

La Lega propende per il premierato o il presidenzialismo?
Noi riteniamo che serva uno strumento di democrazia diretta per dare ai cittadini la possibilità di scegliere. Questo può avvenire in diversi modi. Nel programma elettorale abbiamo scritto “presidenzialismo”, ma non ci attacchiamo a un modello. L’importante è dare ai cittadini la possibilità di scegliere e al governo e alla maggioranza politica di durare il tempo che deve, 5 anni. Personalmente trovo ideale il presidenzialismo, ma quando si fa una riforma costituzionale bisogna tentare di trovare una strada, quindi si cercherà una sintesi. Il dibattito andrà avanti, vedremo quale sarà il modello che trova più consensi, sperando che l’opposizione voglia collaborare in questa situazione. Noi poi, teniamo particolarmente all’autonomia regionale e l’opposizione su questo sta facendo un’opera di disinformazione. Ho poche aspettative rispetto alla loro voglia di collaborare. È giusto cercare la condivisione con loro, ma non c’è il diritto di verto da parte di nessuno”. 

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