Bonaccini commissario per l’emergenza, Tassinari (FI): “Scegliere in base alle condizioni del territorio”

Il governo sembra diviso sulla nomina del commissario per l’emergenza in Emilia Romagna. C’è chi è favorevole a nominare il presidente della Regione Stefano Bonaccini, chi invece è contrario. 

Ne abbiamo parlato con Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia e coordinatrice del partito in Emilia Romagna. “Chiaramente è necessario e urgente nominare un commissario. È un argomento all’ordine del giorno del governo e so che verrà presa la scelta migliore in assoluto. La scelta dovrà ricadere su una persona che abbia una profonda conoscenza del territorio, e competenze specifiche”.

Potrebbe essere o no Bonaccini?
“Bonaccini? Sono convinta che il governo farà la scelta migliore. Non escludo che lui possa avere le caratteristiche necessarie, però la valutazione andrà fatta anche sulla base dell’esito della verifica delle condizioni generali del territorio. In questo momento la situazione non si è ancora cristallizzata: occorrà fare fare la conta dei danni quando la situazione si sarà stabilizzata”;

La Lega, in particolare Jacopo Morrone, ha l’operato di Bonaccini in Emilia Romagna. “avrebbe potuto pensarci prima a stare vicino al territorio e dal suo ruolo avrebbe potuto certamente dare risposte concrete agli amministratori e ai cittadini che per anni lo hanno messo in guardia sulla situazione critica soprattutto di certe aree, le stesse che oggi sono state le più colpite”, ha dichiarato. È d’accordo?
Ho presentato un’interrogazione in forma orale al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per avere un chiarimento sui fondi non spesi. Al momento sto aspettando che venga posta l’interrogazione. Vorrei capire e avere dati precisi sull’eventuale mancato utilizzo dei fondi. Non avendo ancora elementi, non posso ancora dare un giudizio. All’esito delle informazioni che mi verranno date maturerò anche una convinzione. È chiaro ed evidente che il territorio è stato trascurato. Non si pensava che potesse succedere qualcosa di simile. Ci sono evidenti responsabilità per la pulizia dei fiumi, per la mancata collocazione di sistemi di contenimento dell’acqua. La sottovalutazione nasce dal fatto che questa tragedia non era un’ipotesi presa in considerazione”;

Finita l’emergenza, cosa andrà fatto?
Ora, dopo quello che è accaduto, è assolutamente necessario un ripensamento e un piano di intervento sul territorio, una volta finita la valutazione dei danni. Non possiamo permetterci altri eventi di questa natura”;

Cosa poteva essere fatto prima, invece?
Investire in tecnologie e salvaguardare i fiumi. Gli argini non sono mai stati controllati. Sono stata sindaca per due mandati di Rocca San Casciano, provincia di Forlì-Cesena, e ogni volta che si chiedeva di fare interventi di pulizia, i problemi erano le risorse economiche. Si cercava di sopperire e intervenire ma le risorse dei Comuni, soprattutto quelli piccoli, sono fortemente e gravemente limitate. Andranno fanno fatti interventi continui e costanti sugli argini, sulla pulizia interna. Inoltre si dovrà programmare e progettare sistemi di contenimento in modo che non ci si possa più far sorprendere da questi eventi”;

Il Cdm ha stanziato 2 miliardi per l’emergenza…
Il Cdm ha stanziato 2 miliardi che serviranno alla sospensione dei pagamenti. È una cifra di un certo peso ed è trovata nel giro di una settimana. Ci sono aiuti alle imprese. Ci saranno ristori, punto fondamentale per rendere operativa la parte aziendale. La Romagna ha una grande collocazione produttiva, è un territorio ricco di aziende e l’aiuto deve essere pronto. Per un’impresa, stare ferma anche solo un mese, significa perdere il mercato. Occorrerà procedere ulteriormente ed è già nell’agenda del governo. Adesso si è pensato alla sospensione dei termini, dopodiché ci saranno rimborsi per chi ha perso tanto. Abbiamo un grande numero di sfollati che hanno subito danni enormi al mobilio, alle autovetture, appartamenti. Il governo sta manifestando di avere desiderio di aiutare fattivamente”. 

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