Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato il divorzio dal tecnico. “E’ un uomo libero”. Tutto pronto per il sostituto
La telenovela è finita. Al pari di una storia d’amore durata solo due anni e che si è sublimata in uno scudetto bello, emozionante e coinvolgente. Come era stato più volte pronosticato, Luciano Spalletti non sarà più il tecnico del Napoli. L’allenatore toscano, fresco campione d’Italia con gli azzurri, lascerà Napoli. La conferma è arrivata dal presidente Aurelio De Laurentiis, chiamato ora a trovare un sostituto.
Nessuna guerra, nessuna polemica. Nessun botta e risposta a distanza. Il numero uno azzurro ha annunciato in diretta televisiva le volontà del tecnico. Intervenendo nell’ultima puntata di Che Tempo che Fa, e rispondendo alle domande di Fabio Fazio, De Laurentiis ha ammesso che il tecnico del Napoli, fresco vincitore del titolo e che in settimana ha deciso di farsi tatuare lo scudetto sulla sua pelle (come simbolo di un legame che sarà indissolubile), lascerà la panchina del Napoli.
Quando Fabio Fazio gli ha chiesto semplicemente: “Ma è vero che Spalletti se ne andrà?”, il presidente ha risposto con altrettanta semplicità: “Spalletti va via. Mi ha chiesto un anno sabbatico e io l’ho ringraziato: è un uomo libero”. Dopo due anni e la vittoria di uno scudetto, Luciano Spalletti saluta Napoli. “Io sono una persona sincera e diretta, ma la sincerità non è sempre apprezzata”, ha ribadito De Laurentiis. “Spalletti è un grandissimo allenatore. Un allenatore grandissimo e una grandissima persona. Ed è un uomo libero, dicevamo: dopo cinquant’anni anni di cinema, quando qualcuno viene da te e ti dice: Sa, in fondo io ho fatto il massimo. S’è concluso un ciclo della mia vita. So di avere un contratto con lei ma voglio un anno sabbatico”.
Nessun divorzio sanguinoso, nessuna lite a distanza:“Io sono generoso: Spalletti ha dato, lo ringrazio ed è giusto che continui a fare quello che ama fare. Dovete sapere che gli allenatori si dividono in due categorie: quelli che vogliono allenare e quelli che vogliono fare mercato. Ecco: Spalletti è uno che allena“. Ed ora? Cosa succederà a Napoli? Chi prenderà il posto del tecnico toscano? Chi erediterà una panchina affascinante, bella, vincente, ma terribilmente scomoda? Chiunque si siederà sulla panchina azzurra, sa che sarà chiamato a ripetersi. E, probabilmente, con una squadra diversa da quella di quest’anno. La scorsa estate De Laurentiis e Giuntoli stravolsero la rosa cedendo moti pezzi forti. Quest’anno le offerte per i big saranno ancora più invitanti: il presidente e il ds (quale?), sapranno rifiutarle?
Chi al posto di Spalletti? Il casting
Il casting è iniziato da tempo: prima di virare su Spalletti, due anni fa, De Laurentiis parlò a lungo con Sergio Conceicao: apprezza il portoghese e la sua esperienza internazionale al Porto è un bel biglietto da visita. C’è poi la pista Luis Enrique: lo spagnolo ama il 4-3-3, ha carisma, gestisce da sempre spogliatoi con campioni e non ha paura di mettersi in discussione. In Italia De Laurentiis apprezza Thiago Motta (che ha sempre considerato un predestinato) e non ha nascosto la stima verso Vincenzo Italiano, che ha visto da vicino nella finale di Coppa Italia all’Olimpico e chiamato alla finalissima di Conference League. In questo mazzo di allenatori si nasconde il prossimo tecnico azzurro? De Laurentiis, da navigato uomo di cinema, ama le sorprese: quando dovette sostituire Sarri virò su Ancelotti, ora ci si aspetta una scelta simile: importante da un punto di vista mediatico e tecnico. Nel frattempo il futuro è già delineato: “Stiamo comprando un giocatore giapponese“. Sarà Daichi Kamada, 26 anni, ex centrocampista dell’Eintracht ormai svincolato e un vecchio pallino: è sfida con il Milan.
L’obiettivo stadio e la minaccia
Oltre al tecnico, De Laurentiis ha un altro pallino: lo stadio. “Il Comune me lo darà, anzi me lo deve dare per 99 anni in concessione, altrimenti me ne vado a Caserta. Sai com’è contenta la gente di Napoli se vado a costruirlo là?. Ci spenderemo centinaia di milioni, dovrà pulsare sette giorni su sette: ci si potrà sposare e fare le comunioni. E poi ci sarà un museo dove si potrà giocare con Maradona. Diego è sempre con noi”. Lo stadio si farà, ora bisogna trovare un allenatore. Il casting è iniziato