Caso Regeni, Al Sisi servizi segreti egiziani innocenti

Il Presidente egiziano Al Sisi ribadisce l’innocenza dei servizi segreti egiziani sulla morte di Giulio Regeni. Intanto l’Italia continua a pretendere più chiarezza e collaborazione da parte dell’Egitto.

Sono state persone cattive a uccidere Giulio
. Così dichiara durante una conferenza stampa il presidente egiziano Al Sisi. Il Leader ha espresso le sue condoglianze nei riguardi della famiglia del ragazzo e per la prima volta ammette le mancanze dell’Egitto sulla gestione del caso. Intanto l’Italia è pronta a prendere una serie di provvedimenti per fare pressione al governo di Al Sisi.

IL RITIRO DELL’AMBASCIATORE ITALIANO

La prima mossa è stata quella di richiamare in Italia, l’ambasciatore Maurizio Massari. Gesto simbolico che dovrebbe richiamare l’attenzione sulla faccenda. Massari per il momento si trova ancora a Roma, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Durante l’incontro i due hanno discusso sugli ulteriori provvedimenti da prendere, sopratutto dopo il fallimento del vertice tra gli investigatori italiani e gli inquirenti egiziani. Collabora con la diplomazia italiana anche la Gran Bretagna che ha chiesto formalmente un’indagine trasparente all’Egitto. Ora il governo italiano si aspetta più collaborazione da parte degli istituzioni e degli inquirenti egiziani. I primi frutti di questa strategia potrebbero essere la consegna dei tabulati telefonici, l’oggetto del fallimento del vertice.

ALTRE MISURE CONTRO L’EGITTO

In caso contrario, i rapporti tra Italia ed Egitto si potrebbero ulteriormente raffreddare, con la sospensione degli accordi culturali e una possibile rinuncia per i ricercatori e gli studenti italiani di andare in Egitto o di ritirarsi se si trovano già nel paese. Ritorsioni di tipo economico per il momento sono una possibilità remota più plausibile invece è la volontà di portare il contenzioso in sede Onu, puntando i riflettori sulla questione dei diritti umani in Egitto.

Photo Credits: Twitter

Impostazioni privacy