Primarie Usa 2016, Donald Trump e Hillary Clinton conquistano New York

Tornano ad accendersi i riflettori sulle primarie per le elezioni presidenziali americane, Trump e Hillary vincono a New York. Ora la sfida è aperta.


Uno tsunami di voti per Trump
. 40 punti di distacco sul governatore dell’Ohio John Kasich e per l’avversario numero uno del magnate americano, Ted Cruz, una grossa sconfitta, umiliato dai newyorchesi di cui aveva criticato i valori, ieri ha pagato a caro queste parole. Trump trionfa con il 60% dei voti, nel suo discorso di finanziamento continua a polemizzare con il suo partito, denuncia una nomination truccata, parla di complotti e macchinazioni con cui alcune persone del partito gli vogliono togliere la candidatura. L’establishment repubblicano risponde con toni ancora più duri e continua a sostenere Ted Cruz, nonostante la disastrosa presentazione di New York.



Dal fronte opposto, Hillary c’è. “Tanti americani – dice la Clinton – non si sono ancora risollevati dalla grande crisi. È a loro che dobbiamo pensare. Con spirito positivo, perché l’America è una nazione che i problemi li risolve“. Parla di trasformarla in un Green Superpower, una superpotenza delle energie rinnovabili. Affronta il tema dei bassi salari, la parità retributiva uomo-donna, l’accesso all’istruzione di qualità che non deve essere un privilegio per ricchi. Promette una riforma “inclusiva” delle leggi sull’immigrazione. Giovani, donne, minoranze etniche: è quella coalizione arcobaleno che portò due volte alla vittoria Obama, e che ora Hillary deve ricostruire, raccogliendo anche l’esercito radicale di Sanders. Le parole di Hillary sono già rivolte verso l’ultima sfida di Novembre: “Trump è un pericolo per l’America, ci vuole dividere, tratta gli immigrati come criminali. Tutto il contrario dei valori su cui è costruita l’America“. Hillary recupera temi che hanno aiutato sia Trump che Sanders a trasformare il 2016 in una campagna anomala, radicale, rivelando giacimenti di sofferenza e di esasperazione nel paese nonostante i sette anni di ripresa economica sotto Obama.

Photo Credits: Twitter

Impostazioni privacy