Rigopiano, estratte altre vittime. L’hotel poteva stare lì? S’indaga per disastro e omicidio

Sale il bilancio dei corpi senza vita estratti dai soccorritori sotto la valanga. La procura vuole capire se l’albergo poteva stare in quel punto della montagna, costruito su cumuli di detriti, secondo le accuse

Ore 18:43 – Una frana ha interessato la zona di Farindola, il paese sotto l’Hotel Rigopiano. Nessuna vittima, secondo le prime informazioni, fornite in diretta alla trasmissione di Barbara D’Urso. Chiusa una strada. Il problema delle frane, dopo le nevicate, è adesso un nuovo pericolo da affrontare.

Ore 17:30 – Estratto dalle macerie il corpo di una donna: si tratta della sedicesima vittima del disastro. Con l’ultimo recupero, scende a 13 il numero dei dispersi.

Ore 14:02 – Continua purtroppo la conta delle vittime dell’hotel Rigopiano: i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie il corpo di un uomo: si tratta della quindicesima vittima del disastro. Con l’ultimo recupero, scende a 14 il numero dei dispersi.

AGGIORNAMENTO ore 11:52 –  Le vittime al momento estratte sono 14: 8 uomini e 6 donne. Di queste ne sono state identificate 6: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, l’estetista Linda Salzetta e Barbara Nobilio. Ancora da identificare 8 vittime, 5 uomini e 3 donne. Restano 15 i dispersi.

I cadaveri di tre uomini, ancora da identificare. Sono stati estratti nella notte fra ieri e oggi 24 gennaio dall’interno dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga il 18 gennaio, quasi una settimana fa. Ieri sera vigili del fuoco, soccorso alpino, volontari e gli altri soccorritori avevano estratto altre vittime. Con quest’ultimo ritrovamento, sale a 12 il bilancio delle morti accertati, mentre quello delle persone disperse nel disastro scende a 17. I sopravvissuti sono 11. I soccorritori continuano le ricerche senza stancarsi. Non smetteranno finché non avranno ritrovato tutte le persone che erano nell’albergo.

IL CAPO DELLO STATO: APPELLO ALL’UNITA’

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha auspicato “uno sforzo unitario e comune di fronte alle calamità. Le buone parole devono unire e non dividere”. “Le immagini dei soccorritori che in mezzo alla tormenta salvano vite umane – ha concluso Mattarella – sono un esempio di quello che intendiamo per popolo repubblicano”.

I FAMILIARI DEI DISPERSI: DOLORE E RABBIA

Quelli che sono morti sono stati uccisi – si è sfogato il papà di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersie quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”. La fidanzata del giovane, Francesca Bronzi, è salva ed è ricoverata a Pescara. La responsabilità, secondo Alessio Feniello, è “delle autorità”. E ha compiuto ieri 33 anni Alessandro Riccetti di Terni, uno dei dispersi: all’hotel Rigopiano lavorava come receptionist. Di lui, che al momento non è né nella lista delle persone salvate né in quella delle vittime identificate, non si hanno più notizie da mercoledì, quando ha avuto gli ultimi contatti con la madre.

I SOPRAVVISSUTI: ALCUNI SONO GIA’ A CASA

E sono stati dimessi dall’ospedale di Pescara i due fidanzati Vincenzo Forti e Giorgia Galassi che erano arrivati nella struttura sanitaria nella notte tra venerdì e sabato. Le loro condizioni fin dall’inizio sono state giudicate buone dai medici. Dimessi anche Giampiero Parete con la moglie Adriana Vranceanu e i due figli, Ludovica, 6 anni e Gianfilippo, 8. In ospedale restano gli altri due bambini che erano presenti nell’albergo: Edoardo e Samuel, mentre degli adulti è rimasto solo Giampaolo Matrone, sottoposto a intervento chirurgico al braccio destro mercoledì.

LA PROCURA: “L’HOTEL POTEVA ESSERE LI’?”

“La valutazione se l’albergo potesse stare o non stare lì farà parte dell’inchiesta, ci sarà sicuramente una risposta da parte della Procura”. È uno dei passaggi forti della conferenza stampa della sostituto procuratore di Pescara Cristina Tedeschini che indaga per disastro e omicidio plurimo colposo. Al momento non ci sono indagati.

“I RITARDI DEL POST-VALANGA NON HANNO PESO”

L’altro è quello sui presunti ritardi legati alle telefonate dei superstiti, cioè sui tempi della macchina dei soccorsi. Ma “tutti i ritardi, i fraintendimenti, le incongruenze e i problemi nella comunicazione che sono avvenuti nel post-valanga hanno avuto una rilevanza causale non epocale, provocando ritardi che verosimilmente sono di circa un’ora”. ”Balla un’ora”, ha puntualizzato la Procura: quindi tra le notizie e le risposte, si tratta di un tempo che rispetto alla catastrofe di Rigopiano non sembra essere tra i temi forti dell’inchiesta.

“NESSUN PIANO VALANGHE IN ABRUZZO”

Lo sono invece le ultime scoperte dell’associzione Forum H2O, che finiranno nel fascicolo aperto contro ignoti. Si tratta denuncia formulata dal Forum, in base alla quale, mappe regionali alla mano, il resort sarebbe stato costruito sopra colate e accumuli di detriti preesistenti, compresi quelli da valanghe. Il Forum H2o tira in ballo anche la Regione per “la mancanza di un Piano Valanghe”.

Rigopiano, estratte altre vittime. Ma l'hotel poteva stare lì? S'indaga per disastro e omicidio

(LEGGI ANCHE: HOTEL RIGOPIANO UNA TRAGEDIA PREDETTA: COSTRUITO SU DETRITI E VALANGHE)

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