Roma, “Virginia Raggi indagata tratta per il patteggiamento”

Lo scrive il Corriere della Sera. Il timore per la sindaca, indagata per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, sarebbe quello di una condanna a tre anni. Per questo esiterebbe già una trattativa tra legali e pm per il patteggiamento. Ma Raggi smentisce su tutta la linea

AGGIORNAMENTO ORE 12:15 – +++ “Dopo le false ricostruzioni di telefonate tra me e Beppe Grillo (ovviamente smentite), viene persino inventata una fantomatica trattativa in corso con la Procura di Roma. Mi spiace per chi inventa, ma quanto ho da dire lo dirò, come è corretto che sia, ai magistrati; il resto sono fantasie anche molto pesanti che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati”. Così sul blog di Grillo il sindaco di Roma Virginia Raggi riferendosi alle ipotesi di trattativa con i giudici per un patteggiamento +++.

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, starebbe valutando la possibilità di patteggiare la pena. Lo scrive sul Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. La decisione sarà presa dopo l’interrogatorio della prossima settimana, ma la trattativa sarebbe in corso. Perché Raggi, indagata nei giorni scorsi per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio deve rispondere ai magistrati della procura di Roma sulla nomina in Campidoglio – poi ritirata – di Renato Marra, fratello di Raffaele, il potente ex capo del personale del Campidoglio arrestato a dicembre.

La sindaca è accusata di aver assegnato un importante incarico al fratello del capo del personale e deve spiegare ai pm perché ha asserito di aver fatto le nomine in Campidoglio da sola, quando dalle chat telefoniche tra lei Marra, Frongia e Romeo trasparirebbe un’altra verità: Raggi sarebbe stata condizionata pesantemente su chi doveva nominare e in che ruoli.

COSA RISCHIA LA SINDACA

Il rischio per la sindaca è ora quello di una condanna superiore ai tre anni. Di qui, sempre stando al Corriere, smentito però dalla versione che della vicenda dà il Fatto Quotidiano, più vicino alle posizioni grilline, la necessità per Virginia Raggi di trattate direttamente una pena inferiore e non incorrere nella legge Severino sull’incompatibilità delle cariche pubbliche. I suoi difensori ne avrebbero già parlato con i pubblici ministeri.

LE CHAT SARANNO RESE PUBBLICHE?

Secondo Sarzanini del Corriere si fanno ipotesi sull’eventuale accordo che — questa la posizione dell’accusa — certamente non potrà essere chiuso per una pena inferiore a un anno e due mesi. Si stanno studiando gli effetti della legge Severino e soprattutto le conseguenze che avrebbe sulla sindaca rispetto al codice etico del Movimento 5 Stelle. Senza trascurare il fatto che seguendo questo percorso non sarebbero depositate le carte processuali, comprese le ormai famose chat tra la stessa Raggi e i suoi collaboratori — oltre a Marra, l’allora capo della segreteria Salvatore Romeo e l’allora vicesindaco Daniele Frongia — andate avanti per mesi. E nelle quali vengono svelati incontri e scontri con i vertici del Movimento, in particolare quelli dell’estate scorsa tra Marra e Luigi Di Maio.

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