Accusata di falso e abuso d’ufficio, Virginia Raggi sotto torchio dai magistrati. E scoppia il caso polizza

A Roma, ma fuori dalla procura, l’interrogatorio verità di Virginia Raggi. La sindaca deve spiegare come e perché nominò Renato Marra. E provare a convincere i pm capitolini che l’hanno iscritta sul registro degli indagati

AGGIORNAMENTO ORE 19:44 – Sta andando avanti da oltre 6 ore l’interrogatorio di Virginia Raggi con i pm della procura di Roma. Nel pomeriggio, a interrogatorio iniziato, l’Espresso e Il Fatto Quotidiano hanno rivelato l’esistenza di una polizza vita a favore della sindaca stipulata da Salvatore Romeo poi nominato capo della segreteria politica.

Incassa e replica, la sindaca, sotto un fuoco di fila di domande. Sono ore non facili per Virginia Raggi. Davanti ai magistrati sostiene, giovedì 2 febbraio, l’interrogatorio annunciato la scorsa settimana. La prima cittadina è indagata nell’inchiesta sulla nomina in Campidoglio, a capo del Dipartimento turismo, di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Comune di Roma, Raffaele Marra, che è stato arrestato per corruzione lo scorso dicembre. Raggi è accusata di abuso d’ufficio e falso. All’interrogatorio prendono parte il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio. Raggi è assistita dall’avvocato Alessandro Mancori.

Secondo quanto si apprende l’interrogatorio si tiene in una struttura esterna alla Procura di Roma. La sindaca ha trascorso la mattinata in Campidoglio. C’è grande interesse per la versione che darà Raggi sulla scelta alla guida della direzione Turismo del fratello dell’allora capo del personale Marra, poi arrestato per corruzione in relazione a una vicenda di quattro anni fa. Ieri il leader M5S Beppe Grillo aveva ribadito la fiducia nella sindaca con un post sul proprio blog. Ielo e Dall’Olio hanno chiesto conto alla sindaca della presunta illecita assunzione al comparto Turismo del Campidoglio di Renato Marra.

Sulla Giunta M5S pendono altre due inchieste giudiziarie che potrebbero compromettere la stabilità dell’Amministrazione: da una parte c’è il filone sulla nomina di Salvatore Romeo, l’ex capo segreteria della Raggi passato “irregolarmente” da uno stipendio di 39mila euro a 93mila; dall’altra, invece, il presunto dossieraggio ai danni di Marcello De Vito – attuale presidente dell’Assemblea capitolina – per bloccare la sua candidatura a sindaco M5S di Roma. Due fascicoli che, ancora una volta, potrebbero sollevare ombre sulla stessa Virginia Raggi. L’ipotesi, tutta da verificare, è che dietro il nuovo contratto di Romeo e dietro il sospetto dossieraggio su De Vito ci sia stata la mano di Raffaele Marra, il quale – stando al contenuto di alcuni sms acquisiti dalla Procura – era riuscito ad acquisire un vasto potere nell’Amministrazione.

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