Delitto Varani: Marco Prato e la nuova indagine per materiale pedopornografico

Come riportato dal settimanale Giallo dovrebbe aprirsi a breve una nuova indagine per Marco Prato, accusato di possesso di materiale pedopornografico.

Era il 4 marco del 2016 quando Luca Varani varcava la soglia dell’inferno situato temporaneamente a Via Igino Giordani a Roma. Manuel Foffo, che lui credeva conoscere, e il suo amico Marco Prato lo hanno drogato, paralizzato, torturato, preso a martellate e accoltellato. Un orrore senza fine che ancora oggi è difficile da capire, soprattutto perché, come rilevato dalle indagini, i due erano i protagonisti di festini erotici molto celebri nella capitale e Marco Prato era sieropositivo.

A sconvolgere, inoltre, sono gli incredibili e macabri risvolti riportati da Giallo sul numero di oggi, 8 marzo: “Marco Prato nel telefonino aveva video porno con bambini: verrà aperta una nuova indagine”. Sembra, infatti, che durante un colloquio il suo ex amico Manuel Foffo abbia riportato di aver visto materiale pedopornografico pochi giorni prima del delitto e in effetti i carabinieri hanno appurato che sarebbe tutto vero. Per questo la procura ha aperto un nuovo fascicolo di indagine e ha iscritto Marco Prato in un nuovo registro, indagandolo per il reato di detenzione e condivisione di materiale pedopornografico.

Trovate anche numerose conversazioni tra Prato e altri utenti che si scambiavano il suddetto e lo commentavano con eccitazione. L’orrore raggiunge livelli indicibili. Sorge il dubbio, comunque, che nonostante sia tutto vero, quella di Foffo sia stata una vendetta per le dichiarazioni di Prato: “E’ stato Foffo a somministrare a Luca l’Alcover (uno psicofarmaco) in un cocktail. Poi lo ha aggredito in modo violento”. La ricostruzione di Prato è molto dettagliata: “Io non ho reagito perché ho avuto paura anche per la mia incolumità. Manuel si è comportato in maniera assurda”. Secondo quanto dichiarato da Prato, Foffo voleva anche occultare il cadavere: “Voleva portarlo al Circeo e sotterrarlo in un terreno e mi aveva anche chiesto di andare ad acquistare una pala per poter scavare”.

Photo Credits: Facebook

 

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