Cinque diportisti di Verona a bordo di un’imbarcazione stavano entrando nel porto di Rimini per cercare riparo dal mare grosso quando un’onda li ha travolti. Le ricerche, durate tutta la notte, hanno consentito di recuperare tre cadaveri, oltre a quello già individuato
Sale a quattro il numero delle vittime del tragico pomeriggio di ieri, martedì 18 aprile, a Rimini. Con le prime luci dell’alba di oggi 19 aprile sono state infatti ritrovate le salme dei tre dispersi della barca a vela “Dipiù” che martedì pomeriggio era stata sbattuta sulla palata di destra del porto di Rimini. Restano due feriti in gravissime condizioni.
UNA TRAVERSATA INTERROTTA PER IL MARE GROSSO
I soccorritori hanno trovato i cadaveri di due uomini e una donna; due erano incastrati nella scogliera dell’ingresso del portocanale, mentre uno era stato trascinato a sud dalla corrente all’altezza dello stabilimento balneare 44. La barca di 12 metri immatricolata a Monfalcone era partita nella mattina del 18 aprile da Marina di Ravenna diretta a Trapani: verso le 13, quando le condizioni del mare sono pesantemente peggiorate con raffiche di bora fino a 90 chilometri all’ora, i diportisti, cinque uomini e una donna, tutti di Verona, compreso il proprietario della barca, hanno contattato al telefono l’ormeggiatore del porto Marina di Rimini annunciando il loro arrivo.
L’ONDA ROVESCIA LA BARCA
Verso le 16 la “Dipiù” è giunta a ridosso dell’ingresso del porto con le vele calate e procedendo con il motore che però, proprio all’altezza dell’inizio della palata di sud, si è bloccato. Il comandante ha tentato di issare la vela da tempesta per manovrare, ma non è stato possibile evitare un’onda che ha sbattuto sugli scogli artificiali l’imbarcazione che si è anche rovesciata a breve distanza dal bar-discoteca Rockisland sulla palata. Un uomo in buone condizioni è stato subito portato in salvo, mentre altri due sono stati ricoverati in prognosi riservata all’ospedale di Rimini. Recuperato, fin dai primi minuti, anche il cadavere di un uomo.
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