Treviso, infermiera fingeva di vaccinare i bimbi: richiamati 500 pazienti

Un’infermiera è al centro di un procedimento disciplinare dell’Asl 2 di Treviso per aver finto di vaccinare i bambini e poi, una volta registrata la prestazione, aver gettato via le fiale. La denuncia è partita dai colleghi, insospettiti dal fatto che i piccoli pazienti non piangevano mai durante le iniezioni. Il caso era stato segnalato nel giugno 2016 a Nas e Procura ma il Gip, su richiesta del PM, l’aveva archiviato. L’Asl ha avviato una campagna di richiamo che riguarderebbe circa 500 pazienti per dare loro la possibilità di completare correttamente la procedura di vaccinazione. La Procura della Repubblica di Treviso sta valutando l’opportunità di riaprire o meno l’indagine.

Fingeva di vaccinare i bambini e poi, dopo aver registrato la prestazione, gettava via le fiale. È questa l’accusa per cui un’infermiera è al centro di un procedimento disciplinare avviato dall’Asl 2 di Treviso. A far scattare l’allarme sull’operato dell’infermiera sono stati i suoi colleghi, insospettiti dal fatto che i piccoli pazienti non piangevano mai durante le iniezioni.

Il caso dell’infermiera era stato segnalato nel giugno 2016 a Nas e Procura ma il Gip, su richiesta del PM, l’aveva archiviato. L’Asl ha avviato una campagna di richiamo che riguarderebbe circa 500 pazienti per dare loro la possibilità di completare correttamente la procedura di vaccinazione. Le giornate vaccinali straordinarie sono previste al Dipartimento di Prevenzione di Treviso nei giorni 24 e 28 aprile e 2 e 6 maggio 2017.

La Procura della Repubblica di Treviso sta valutando adesso l’opportunità di riaprire o meno l’indagine a carico dell’assistente sanitaria, che nel frattempo – come chiarito dall’Asl 2 di Treviso – “è stata trasferita ad altro incarico, al manifestarsi dei sospetti delle colleghe”. Secondo quanto riferito dall’azienda sanitaria, l’infermiera in questione aveva eseguito vaccinazioni solo per tre mesi. L’Asl ritiene che si sia configurata “una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali”.

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