Corruzione nella sanità: arrestati 19 medici e imprenditori farmaceutici

Blitz dei carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni) contro “un sistema di corruzione” che avrebbe favorito case farmaceutiche, dalle quali, in cambio, dottori e luminari della scienza medica si sarebbero fatti regalare perfino yacht

Il professore Guido Fanelli, luminare italiano per le terapie del dolore, è agli arresti domiciliari da lunedì 8 maggio. Lo scrive su Repubblica online Fabio Tonacci. Secondo un’inchiesta della procura di Parma, Guido Fanelli sarebbe il perno di un vasto “sistema di corruzione e riciclaggio” che coinvolge grandi aziende farmaceutiche italiane ed estere e che ha portato all’arresto di 19 dottori e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi medici.

LE ACCUSE

Ordinario di Anestesia e Rianimazione all’università di Parma, Fanelli è stato consulente tecnico del governo per l’estensione della legge 38 del 2010 sulle cure palliative e terapia del dolore, nonché presidente della Commissione istituita ad hoc dal 2008 al 2015 presso il ministero della Salute. È stato anche relatore del Piano oncologico nazionale del 2008. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri del Nas di Parma, Fanelli avrebbe asservito la sua funzione di pubblico ufficiale per favorire i colossi del mercato farmaceutico, attraverso sperimentazioni e convegni.

“PER LUI DENARO, AUTO E UNO YACHT…”

In cambio avrebbe ricevuto denaro, beni immobili, automobili e addirittura uno yacht, il “Pasimafi V” da cui prende nome l’inchiesta. Sarebbero state costituite società di comodo per far arrivare soldi al professore, e per questo è contestato agli indagati anche il riciclaggio. Lo yacht “Pasimafi V”, in particolare, era intestato a una di queste società di comodo e la gestione della manutenzione nonché l’acquisto della strumentazione di bordo erano a carico delle ditte farmaceutiche. La vasta operazione ha impiegato oltre 200 carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi Provinciali di sette regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio). Sequestrati due delle società di comodo “allestite per il riciclaggio del provento delle attività illecite” e mezzo milione di euro, ritenuto profitto della corruzione.

“ESPERIMENTI SU IGNARI PAZIENTI” 

I reati contestati agli indagati a vario titolo sono “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori“. Le indagini avrebbero accertato che presso i consessi e le strutture controllate dal professor Fanelli (commissione nazionale, Università di Parma ovvero centri regionali di eccellenza nella trattazione della terapia del dolore) venivano condotte “sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti” con oneri a carico del Sistema sanitario nazionale.

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