Omicidio Noemi Durini, l’accusa terribile verso il fidanzato: “Era lucidissimo”

Questa mattina, 8 febbraio 2018, si è tenuto l’incidente probatorio presso il Tribunale dei Minori di Lecce riguardante l’omicidio di Noemi Durini. In aula era presente il fidanzato reo confesso, Lucio. 

Si è tenuto questa mattina, 8 febbraio 2018, l’incidente probatorio presso il Tribunale dei Minori riguardante l’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, brutalmente uccisa dal fidanzato reo confesso, il 3 settembre del 2017. In aula sono intervenuti i periti convocati dal tribunale in merito alla perizia psichiatrica sul giovane Lucio, il fidanzato reo confesso, oggi maggiorenne ma che, al momento del delitto, aveva soltanto 17 anni. I consulenti hanno ribadito quanto sostenuto all’interno del documento, ovvero che il giovane, nel preciso momento dell’omicidio, era in grado di intende e volere. Lucio, come riportano le diverse testate locali, era presente in aula.

Gli avvocati delle parti, appresi i risultati della perizia psichiatrica, sono intervenuti in merito discutendo della stessa. All’uscita dall’aula del Tribunale dei Minori di Lecce l’avvocato Luigi Rella, come riporta il Quotidiano di Puglia nella video intervista effettuata fuori dalla struttura, ha spiegato ai giornalisti presenti che la difesa nutre diversi dubbi in merito alla perizia psichiatrica effettuata sul giovane: “Abbiamo evidenziato delle contraddizioni della perizia, delle incompletezze che ci riserviamo di approfondire con il nostro consulente di parte ed eventualmente sollecitare un nuovo accertamento”. Il legale che difende il giovane ha inoltre aggiunto: “C’erano alcune turbe e anche alcuni Tso subito prima del delitto e di questo bisogna tenerne conto“.

Il fidanzato reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, come previsto, non è stato ascoltato in aula. In merito alle condizioni psicofisiche di Lucio, come riporta il Quotidiano di Puglia, il legale Luigi Rella ha affermato: “È molto segnato. La carcerazione non piace a nessuno e per un ragazzo di quella età è ancora peggio -continuando – Vorrebbe una sistemazione diversa”.

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