Un fumo denso sprigionato da un incendio è arrivato fino al quinto piano del San Camillo. Quattro i pazienti spostati in via precauzionale
Paura fra i pazienti e il personale dell’ospedale San Camillo di Roma. Nella mattina di oggi 2 febbraio è scoppiato un incendio all’interno della struttura. Per fortuna senza gravi conseguenze per nessuno. Salvo il fatto che, appunto, scattato l’allarme il panico c’è stato. Anche perché il fumo qualcuno l’ha visto. E l’ha visto salire in alto.
“Nessuna conseguenza, né danni ai pazienti causati dal principio d’incendio che questa mattina si è sviluppato nelle scale antincendio del padiglione Puddu” è scritto in una nota poi diramata dall’Ospedale San Camillo. “Il fumo si è propagato dal secondo al quinto piano della scala esterna, senza interessare l’interno dei reparti. L’attivazione delle procedure è stata immediata, scongiurando così ricadute sull’attività ospedaliere che non hanno subito nessuna interruzione. Quattro pazienti in via precauzionale sono stati spostati nella stessa unità operativa”. “Sconosciute le cause del principio di fuoco, sulle quali stanno indagando le autorità Polizia alle quali la Direzione dell’Ospedale ha presentato immediata denuncia”.
A Roma non sono pochi gli incendi che improvvisamente scoppiano all’interno degli edifici. Come quando, il 18 novembre scorso, nella zona di Ponte Milvio, in pieno centro, le fiamme avevano subito provocato un denso fumo nero all’interno delle stanze di un appartamento. Per domare il rogo in quell’occasione i vigili del fuoco dovettero intervenire con quattro squadre e un’autoscala. Una persona inferma a letto, in assistenza respiratoria con una bombola di ossigeno, fu tratta in salvo.
Ma l’incendio di grosse proporzioni più recente prima delle fiamme, oggi al San Camillo, è stato quello della notte fra il 5 e 6 gennaio scorsi. Verso le 2.30 l’ex centro di accoglienza per migranti Baobab, sgomberato e chiuso nei mesi scorsi (ora in via Cupa c’è una tendopoli), fu danneggiato in modo serio. Il rogo coinvolse l’intera struttura, ampia circa mille metri quadrati. In quel caso fin da subito non fu esclusa un’origine dolosa.
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