Iran, le proteste represse nel sangue: morti, arresti e social network oscurati

Non si placano le violenze nella repubblica islamica dell’Iran, dove le proteste diffuse da alcuni giorni a macchia d’olio in tutto il paese sono state represse nel sangue: almeno 10 i morti. Le autorità governative hanno già arrestato centinaia di manifestanti e oscurato i social network.

Nella notte di Capodanno sono almeno altre 4 le persone uccise e decine quelle ferite durante le proteste antigovernative a Izeh, una città nella provincia di Khuzestan nel sudovest dell’Iran. Secondo la Tv di Stato, dall’inizio delle manifestazioni di protesta i morti sono dieci. Al di là di come sia cominciata questa vicenda, nel giro di un solo giorno è andata fuori controllo, spiega su ilPost.it Elena Zacchetti, dopo che nel Paese, dal 28 dicembre, migliaia di persone erano scese in piazza in molte città per protestare contro la corruzione, l’aumento del costo della vita, la disoccupazione, e le politiche del governo in Medio Oriente.

Si sono cominciati a sentire slogan contro l’intero sistema della teocrazia islamica in vigore in Iran dal 1979, anno della rivoluzione khomeinista, e contro le decisioni delle élite politiche sia in politica interna che in politica estera. Per esempio si è urlato, spiega ancora ilPost.it, contro l’appoggio dell’Iran al gruppo estremista sciita Hezbollah e al presidente siriano Bashar al Assad.

Su quanto sta avvenendo in Iran si è espressa anche la Casa Bianca che ha invitato il governo ad ascoltare le voci del popolo iraniano. “Sosteniamo il diritto del popolo ad esprimersi pacificamente – si legge in una nota della Casa Bianca, che già due giorni fa aveva esortato il governo di Teheran “a rispettare i diritti” dei manifestanti, “il mondo vi guarda“. Incoraggiamo tutte le parti a proteggere questo diritto fondamentale all’espressione pacifica e ad evitare qualsiasi azione che contribuisca alla censura”.

La Guida Suprema della Repubblica islamica dell’Iran, Ayatollah Khamenei (@Khamenei_ir)

Photo credits: Twitter

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