Omicidio Giulia Ballestri, 40 minuti di violenza inaudita: “Non voleva ucciderla subito”

Quel che è emerso nel corso dell’ultima udienza del processo nei confronti di Matteo Cagnoni per l’omicidio di Giulia Ballestri è inquietante. 

L’anatomopatologo Roberto Nannini ha chiarito una volta per tutte la terribile morte di Giulia Ballestri, massacrata a bastonate il 16 settembre del 2016. Ad essere accusato e sotto processo per l’omicidio della donna è il marito, noto dermatologo dei vip, Matteo Cagnoni. L’esperto nell’aula di Tribunale ha risposto alle domande poste dal legale Giovanni Scudellari, facendo emergere come la vittima poteva essere uccisa subito: bastava che il killer continuasse ad inferire con il bastone con il quale la Giulia Ballestri è stata malmenata per porre fine alla vita della donna in dieci, quindici minuti. Invece il killer non ha avuto alcuna pietà per la vittima, tenendola alla propria mercé per trenta, quaranta minuti. Le domande poste ad hoc dall’avvocato Scudellari vertevano proprio a far dimostrare la crudeltà nell’omicidio perpetrato nei confronti della donna, andando così ad avvalorare una delle due aggravanti contro Matteo Cagnoni.

Nella prima fase dell’aggressione ai danni di Giulia Ballestri il killer non le ha procurato alcuna frattura, colpendola però inizialmente alle spalle, cogliendola così di sorpresa. La vittima terrorizzata ha provato a scappare alla furia del suo assassino ma, probabilmente, stando alla ricostruzione effettuata in aula, Giulia era stordita ed ha avuto perdite di coscienza in alcuni momenti. Da qui non si ha certezza dei particolari, ma il consulente ha ipotizzato che la vittima possa essere stata spogliata e trascinata nel seminterrato. Proprio lì Giulia Ballestri, secondo l’esperto, si sarebbe ripresa tentando di alzarsi e fuggire, come proverebbe l’impronta del suo piede in direzione dell’uscita. Da lì la decisione dell’aggressore di porre fine alla vita della donna spingendola a terra, per finirla con calci nel costato che le hanno rotto tre costole, afferrando successivamente la testa per i capelli e facendola sbattere più volte contro lo spigolo.

Ferite che hanno provocato la morte per soffocamento nello suo stesso sangue quindici minuti più tardi. L’anatomopatologo Roberto Nannini, rispondendo alle domande dell’avvocato Scudellari sul dolore che ha potuto provare Giulia Ballestri, ha esclamato: “Mi vengono i brividi solo al pensiero“.

Photo Credits Facebook

 

Impostazioni privacy