Manovra e sanzioni Ue: a Bruxelles la mediazione di Conte con Junker. Ecco cosa è successo

Una cena, sabato 24 novembre, come momento di dialogo per evitare la procedura di infrazione, e conseguente maxi multa, da parte dell’Unione europea all’Italia. “L’incontro ha ribadito l’apertura di un dialogo in un clima di rispetto reciproco, dobbiamo continuare a dialogare”, ha affermato il premier italiano Giuseppe Conte a Bruxelles a seguito del meeting con il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker.

“Sono soddisfatto”, aggiunge Conte, secondo quanto riporta il sito dell’Ansa. “Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva”, fa sapere un portavoce della Commissione europea. Alla cena-incontro erano presenti anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, e il vicepresidente della Commissione Valdys Dombrovskis.

“Non si è discusso di saldi finali. Ovviamente non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti” del nostro governo, aggiunge Conte. Quello con Juncker “non è stato un incontro risolutivo. Il passo avanti sta nell’aver ribadito l’apertura di un dialogo” tra Italia e Ue, ha poi spiegato il premier. Il rischio Grecia? “L’Italia ha dei fondamentali così solidi che mi sembra fuori luogo”, ha detto Conte.

Non litighiamo, we are friends“, ha detto Conte ai giornalisti che fotografavano la stretta di mano con Juncker al suo ingresso al palazzo Berlaymont di Bruxelles. “Passi indietro non se ne fanno! Avanti tutta!”. E’ il tweet che Matteo Salvini posta al termine del vertice tra Conte e Juncker sulla manovra. “Bene Conte. Dialogo e buon senso nell’interesse dell’Italia, nessun passo indietro ma la voglia di valutare bene tempi e numeri di spese e investimenti”,afferma il vicepremier.

Matteo Salvini in giornata ha ribadito: “No ai ricatti”. “Non credo – dice il vicepremier – che a Bruxelles si preoccupino dello zero virgola: all’Europa serve un’Italia che cresce. E penso che sanzioni e ricatti non servano né agli italiani né all’Unione europea”. “La manovra – ha aggiunto – non è un pacchetto chiuso, ma non ci possono chiedere di mettere le mani nelle tasche degli italiani e togliere soldi e per quanto mi riguarda passi indietro sulla legge Fornero”.

“Dall’incontro tra il premier Conte e Junker ci aspettiamo tanto”, dice anche il vice premier Luigi Di Maio, a Palermo. Fermo restando che per di Maio reddito di cittadinanza e riforma della Fornero a quota 100 non si toccano, il vicepremier si dice disponibile a concedere a Bruxelles alcune modifiche alla manovra: “Aumentiamo pure i tagli agli sprechi, riorganizziamo i beni pubblici, siamo disponibili anche a ragionare sulla dismissione di alcuni asset strategici”. “Ma deve essere chiaro – afferma – Siamo arrivati per cambiare tutto”.

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