Pensioni, come funziona la “Quota 100”: a chi va, quando si parte, in cosa consiste

Tutto pronto per il varo da parte del Governo Conte della cosiddetta Quota 100 per le pensioni. La bozza che il Consiglio dei ministri si prepara ad adottare è stata in parte svelata. Coloro che maturano i requisiti per quota 100 – 62 anni di anzianità e 38 anni di contribuzione – entro il 31 dicembre 2018 potranno accedere al pensionamento a partire dal primo aprile 2019. Chi matura i requisiti dal primo gennaio 2019 in poi consegue il diritto al pensionamento dopo tre mesi.

DIPENDENTI PUBBLICI

Qualche differenza per i dipendenti pubblici. Il decreto stabilisce che i dipendenti della pubblica amministrazione che maturano i requisiti per quota 100 entro il 31 marzo 2019, potranno incassare l’assegno pensionistico a partire dal primo luglio prossimo. Coloro che li maturano dal primo aprile in poi il diritto al pensionamento scatta dopo sei mesi. Inoltre per il pubblico impiego il provvedimento prevede il differimento del pagamento del trattamento di fine rapporto. Il dipendente pubblico riceverà il Tfr al momento in cui avrebbe maturato il diritto al pensionamento secondo le norme della Fornero.

FONDI DI SOLIDARIETA’

I fondi di solidarietà bilaterali tra aziende e lavoratori potranno anche erogare assegni ai lavoratori per raggiungere quota 100 in modo tale da favorire il turn over del personale. I fondi sono quelli già istituiti dalla legge sul Jobs Act e le cui finalità vengono così estese anche alla possibilità di erogare un sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungano quota 100 nei successivi tre anni. L’assegno potrà essere erogato solo in presenza di accordi aziendali: sarà in sede di stipula di tale accordi che verrà stabilito il numero dei lavoratori da assumere in sostituzione di coloro che andranno via. Non viene quindi stabilito un numero di assunzioni (così come prevedevano alcune indiscrezioni non confermate), ma le modalità del turn over vengono demandate all’accordo collettivo di livello aziendale o territoriale sottoscritto tra aziende e sindacati. Questo è quello che prevede il decreto su quota 100 che verrà esaminato dal Consiglio dei Ministri.

INPS E INAIL

“Governo lavora per garantire a dipendenti #Pa che decidano di usare #quota100 Tfr in anticipo (rispetto a quanto previsto dalle norme dei precedenti governi), mediante convenzioni stipulate tra banche e amministrazioni. Stiamo parlando con Abi per trovare soluzione più favorevole”. Lo scrive su Twitter la ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Per Inps e Inail tornano i Cda Per Inail e Inps finisce l’era della guida monocratica con il ritorno a Cda con 5 componenti “ivi compreso il Presidente”. È una delle indicazioni contenute nella bozza di decreto legge su reddito cittadinanza e quota 100 che il Corriere della Sera ha diffuso sul suo sito. Una modifica prevista, si sottolinea nell’articolo 24, “senza comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Per affrontare le esigenze legate alle nuove misure assumendo nuovo personale, inoltre, all’articolo 26 si autorizza per l’Inps una spesa di 50 milioni di euro.

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