EDITORIALE DEL DIRETTORE

Cari lettori e care lettrici,

Andiamo a scoprire insieme, come ogni settimana, la copertina di VelvetMag notizia per notizia… 

 

La notizia della morte di Karl Lagerfeld, il kaiser della moda,  è arrivata improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, nella nostra Redazione. Lagerfeld non ha creato solo un nuovo modo di vedere la moda. Nel suo essere uomo ed artista allo stesso tempo, abbiamo preso un pò di lui e del suo stile attraverso le sue creazioni e lui ha preso qualcosa da noi per poi riproporlo nelle sue opere. Dietro al personaggio eccentrico , istrionico ed eclettico quale era, si celava anche un’anima che ha saputo sopportare la solitudine in tutta la sua durezza, specie nelle relazioni e nell’amore, la passione per gli animali e per la sua gatta. Lascia un vuoto enorme, oserei dire incolmabile, nel mondo della moda e dello spettacolo. Un’artista che ha saputo rivoluzionare il marchio di Cocò Chanel trasformandolo in un’istituzione della moda. 

Tornando in tema Sanremo, di cui si è discusso ampiamente, era inevitabile soffermarci di nuovo sul vincitore di questa edizione: Mahmood, il ragazzo milanese di origini tunisine che ha stupito tutti ma soprattutto se stesso. Con il brano “Soldi“, dal ritmo e ritornello orecchiabile, il ragazzo ha sbancato tutto, di lui tutti vogliono sapere delle sue prossime avventure musicali ma anche della sua sfera più privata. Intanto saremo ben curiosi di guardarlo alla prossima edizione dell’Eurovision dove canterà nuovamente il suo brano fortunato, “Soldi“. 

La notte degli Oscar ha visto come protagonisti stelle luminose e…politicamente impegnate. E’ stata sicuramente un’edizione molto politically correct, A confermalo la vittoria di Green Book, film con temi a sfondo razziale e politico, in cui Viggo Mortensen propone un’interpretazione magistrale. Per non parlare della vittoria di Bohemian Rapsod” e del suo protagonista Rami Malek, Hollywood ha affrontato anche quest’anno temi impegnati, lo ha fatto premiando Alfonso Cuaron per il suo Roma in cui le vicende del popolo messicano sono in primo piano. Una premiazione che arriva in un periodo in cui si parla di muri che dividono nazioni e di esodi di massa da guerre e carestie. Lady Gaga ha vinto l’Oscar per la sua “Shallow” canzone cantata insieme a Bradley Cooper, regista del film che la vede protagonista insieme a lui. Tra i due c’è molta chimica e il duo lo ha dimostrato anche nell’esibizione durante la notte degli Oscar. 

Il giovane e non più tanto emergente attore, Alessandro Borghi, sta vivendo un vero e proprio stato di grazia. L’attore è ovunque, al cinema con “Il Primo Re“, su Netflix con la seconda stagione di “Suburra“. Impegnato in numerosi progetti, amato e acclamato dal pubblico anche per la sua performance in Sulla Mia Pelle, in cui interpreta Stefano Cucchi, Borghi non è solo il classico attore dal bel faccino ma un talento in crescita e cambiamento continuo. 

In questi giorni si è tornato a discutere tanto di Mia Martini, della sua vita e del suo talento. Complice anche il film “Io sono Mia” che ripercorre la vita travagliata della famosa cantante. Per Mia Martini il successo arriva nel 1972 con la canzone Piccolo Uomo che conquista il Festivalbar e questo è solo l’inizio, perché nel ’73 è già la volta di Minuetto, un classico della cantante. Nel 1974 c’è invece la consacrazione definitiva dell’artista che vivrà poi momenti difficilissimi per via del pregiudizio che la toccò, quello secondo il quale la Martini avrebbe portato sfortuna, un pregiudizio crudele e totalmente infondato ma che le alienò l’amicizia di molti.

 

Buona lettura e… Alla prossima! 

 Sara Zuccari 

Direttore editoriale www.velvetmag,it

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