Omicidio Yara, il pg si difende: “In 30 anni non ho mai subito attacchi di questo tipo”

Ultima udienza prima della sentenza del processo a carico di Massimo Bossetti, accusato e condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Attese le repliche dell’accusa e della difesa.

Si avvicina sempre più il giorno della sentenza per il processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello indagato e condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010. Oggi, 14 luglio, si torna in aula per l’ultima udienza prima che la Corte d’Assise d’Appello di Brescia emetta la decisione definitiva. Attese le repliche degli avvocati dell’accusa e della difesa. Non si esclude che Massimo Bossetti possa rilasciare per l’ultima volta dichiarazioni spontanee, giocando così l’ultima carta per provare a convincere il giudice della Corte d’Appello della sua innocenza.

Condannato in primo grado dalla Corte d’Assise di Bergamo all’ergastolo per aver ucciso Yara Gambirasio, Massimo Bossetti non si arrende. Fin dal giorno del suo arresto, il primo luglio 2014, il muratore di Mapello continua ad urlare la propria innocenza. Ancora prima dell’inizio del processo di secondo grado, Bossetti, ritenuto il solo responsabile dell’omicidio della tredicenne, ha scritto una lettera ai giudici di Brescia chiedendo la superperizia sul DNA e ribadendo la sua incolpevolezza. Del suo stesso pensiero e con la sua stessa foga, anche i legali di Bossetti non si danno per vinti e nelle udienze di secondo grado hanno cercato di dimostrare alla Corte l’innocenza del muratore.

La Corte d’Assise d’Appello, dopo quella che si preannuncia essere una lunga camera di consiglio, il 17 luglio dovrà pronunciarsi sulle sorti di Massimo Bossetti: concedere la superperizia del DNA o se negarla ed emettere subito la sentenza definitiva. Sono dunque ore importanti per la conclusione di quello che sembra essere un processo “infinito”, nel quale, spesso, da entrambe le parti, sono state gridate accuse forti. Non ci resta quindi che aspettare e vedere l’evolversi di questa importante giornata per Massimo Bossetti e per la famiglia Gambirasio.

Aggiornamento ore 14.25: “In 30 anni di professione non sono mai stato oggetto di così tanti attacchi personali come quelli che ho dovuto ascoltare da questa difesa con affermazioni lesive del mio lavoro e anche di quello del Ris”, queste le parole che ha pronunciato il sostituto procuratore generale di Brescia, Marco Martani. “Non ho eseguito alcun comando di scuderia. […] Sono un magistrato e se non fossi stato convinto della colpevolezza di Bossetti avrei concluso diversamente“, ha continuato il pg rispondendo alle accuse mosse  nelle precedenti udienze dai legali di Massimo Bossetti. Il pg, a fine intervento, ha chiesto la conferma dell’ergastolo per il muratore di Mapello.

Aggiornamento ore 20.00: “L’arringa dell’avvocato Salvagni deborda di falsità che straziano ancora di più la memoria di Yara”, così ha controbattuto l’avvocato Pelillo, rappresentante dei genitori di Yara Gambirasio. “Io nei processi non mi arrabbio mai – ha proseguito Pelillo – ma qui mi sono arrabbiato quando si è cercato di ingannare i giudici, ma la difesa vi ha mostrato una barretta facendovi credere che quella fosse di una lunghezza equiparabile a quella di una persona mentre era di 3-4 metri”, riferendosi alla foto satellitare mostrata in aula dai legali di Massimo Bossetti.

Photo Credito Facebook

Impostazioni privacy