Omicidio Noemi Durini, annullato il colloquio per la nuova “verità” di Lucio: la svolta nell’udienza preliminare?

Si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa il 3 settembre del 2017. Il fidanzato, inizialmente reo confesso del delitto, torna a chiedere un colloquio con la pm Anna Carbonara per fornire ulteriori dettagli, ma questa volta dovrà aspettare.

Il fidanzato di Noemi Durini, il 18enne accusato di aver ucciso brutalmente la studentessa di Specchia di soli 16 anni il 3 settembre del 2017, aveva chiesto un nuovo colloquio con il pubblico ministero della Procura dei Minori di Lecce, Anna Carbonara, per fornire di sua spontanea volontà nuovi particolari riguardanti il delitto. L’interrogatorio era stato fissato per sabato 12 maggio presso il carcere di Quartucciu, dove il ragazzo di Montesardo è detenuto, ma è stato annullato nonostante, come riporta Il Corriere Salentino, la pm aveva accordato l’opportunità a Lucio. Il rinvio si è reso necessario per motivi organizzativi.

Il giovane accusato dell’omicidio di Noemi Durini potrà, se intenzionato, rilasciare alcune dichiarazioni spontanee direttamente nel corso dell’udienza preliminare, la cui data al momento non è ancora stata fissata. Cosa voglia rivelare il giovane di Montesardo non è stato reso noto. Probabilmente si tratta di altri particolari, mai confessati prima, riguardanti le modalità dell’omicidio e della presenza o meno di eventuali complici sulla scena del crimine, anche se dalle analisi svolte dai Ris non sono emerse tracce di terze persone. 

Lucio, nel corso di questi mesi, ha più volte cambiato versione dei fatti riguardanti la tragica mattina del 3 settembre scorso. Inizialmente si è attribuito la piena responsabilità dell’omicidio, sostenendo di aver compiuto il delitto dopo essersi “ribellato” all’idea di Noemi di uccidere i suoi genitori. Nelle tante “verità” susseguitesi, il ragazzo di Montesardo, diventato maggiorenne nel carcere di Quartucciu, in Sardegna, ha coinvolto nel delitto anche terze persone: in primis puntando il dito contro il meccanico di Patù, Fausto Nicolì, ma recentemente, in un’altra confessione ha rivelato il coinvolgimento di suo padre, Biagio Marzo, il quale, secondo quest’ultima versione dei fatti, l’avrebbe aiutato nel seppellire Noemi Durini sotto le pietre dell’uliveto. 

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