Modello Riace addio: migranti trasferiti in massa. La decisione shock di Salvini

Migranti trasferiti da Riace ad altre destinazioni. Con una delibera del 9 ottobre scorso, il ministero dell’Interno retto da Matteo Salvini ha ordinato la chiusura di tutti i progetti legati all’immigrazione portati avanti a Riace. Tutti i migranti entro 60 giorni saranno trasferiti. Quella che era considerata una città modello per l’integrazione viene quindi smantellata dopo l’arresto del sindaco (sospeso) Mimmo Lucano, in carcere con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non è però un fulmine a ciel sereno visto che già nei mesi scorsi proprio il ministero aveva messo in dubbio, registrando anomalie, la gestione dei migranti posta in essere da Lucano. Nel nuovo provvedimento sono contestate altre 34 irregolarità che vanno dai bonus alle borse di lavoro fino all’eccessivo uso dei permessi dei lungo-permanenti, quei migranti che richiedono asilo e sono in condizioni di vulnerabilità.

In generale i progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma già dall’estate scorsa il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione locale. Nel 2018 il comune di Riace non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco era stato avvisato della revoca dei finanziamenti, diventata ufficiale all’inizio di questa settimana. Lo rendono noto fonti del Viminale. “Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati”. Lo dichiara il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito dello stop al progetto Sprar di Riace. A essere messa in discussione è tutto il “modello Riace”, quell’accoglienza diffusa che aveva rianimato un paese morente. L’uso delle case vuote per ospitare gli stranieri e il mancato aggiornamento delle banche dati sono stati tra gli elementi più contestati dal Viminale. Ma il comune non ha intenzione di piegarsi e già prepara il ricorso al Tar che potrebbe sospendere la delibera. “Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale“. Lo dice il sindaco di Riace, Domenico Lucano, in relazione alla circolare del Ministero dell’Interno. “Io mi chiedo come sia possibile pensare di distruggere in questo modo il ‘modello Riace’, descritto da innumerevoli personalità, politici, intellettuali, artisti, come un’esperienza straordinaria. Non si può cancellare una storia semplicemente straordinaria e che ha suscitato l’interesse e l’apprezzamento di tutto il mondo. Lo Stato continua incredibilmente a darci addosso. La mia amarezza è immensa”, ha aggiunto Lucano. I migranti di Riace, secondo quanto riporta il sito dell’Ansa, saranno trasferiti già dalla prossima settimana e e nel giro di un mese dovrebbero essere ricollocati in altri centri. Il coordinamento delle operazioni è affidato al Servizio Centrale, ufficio istituito dall’Anci che gestisce la rete Sprar.

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